venerdì, 22 Novembre 2024
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UN’ESTATE A CHIARAVALLE


Dopo il periodo estivo, ci ritroviamo a fare una sintesi di questi tre mesi che ci hanno aiutato a ristorarci per poi prepararci al nuovo anno pastorale.
Più volte, durante la festa della Madonna della Pietra, ho affermato che ”La festa è un’occasione in cui riscopriamo la bellezza del vivere”.
È necessario fare rifornimento del bello e far sì che esso continui nella quotidianità del tempo. Spesso il nostro Vescovo emerito Cantisani ripeteva:”Rendere straordinario l’ordinario”.
In questo periodo estivo, oltre alle tre feste di cui parlerò dopo, abbiamo vissuto la gioia di tanti matrimoni e di tanti battesimi.
Abbiamo anche pianto e pregato insieme alle famiglie che hanno vissuto il dramma della dipartita in cielo dei loro familiari.
Sono state celebrate tre feste durante le quali ci siamo ritrovati per vivere insieme la gioia di essere Comunità.
La festa della Madonna della Pietra: Quattro giorni ricchi di emozioni, di una partecipazione molto numerosa non solo alle processioni, ma anche alle S. Messe. Per gli anni futuri, sto valutando la possibilità di aggiungere alcuni momenti di preghiera e ricreativi per offrire, in particolare,
un’occasione di incontro sempre più comunitario. La festa con gli ammalati e l’ unzione degli infermi è stata molto partecipata e sentita. Ripresa poi anche nel Settenario dei Santi Cosma e Damiano, in entrambe le celebrazioni (e nessuno l’ha ricevuta due volte) più 300 persone hanno ricevuto il sacramento dell’unzione degli infermi.
In occasione della festa dei Migrantes, Don Gregorio Montillo ha riportato alcune provocazioni sui “ponti” che dobbiamo iniziare a costruire. Si tratta di una festa che ha avuto un seguito con i nostri emigrati in Svizzera.
Abbiamo celebrato anche altre due feste che non definirei “ minori”: Quella dell’Addolorata nella Chiesa dei Pilati, arricchita quest’anno dalla Via Crucis durante la quale ci siamo ritrovati non pochi a vivere il mistero del dolore ma anche la speranza di ciò che ci accomuna di più come comunità: La compassione di un popolo che vive con la Madonna questo sguardo “Oltre”.
La festa è stata arricchita con il coro degli Alpini in Chiesa Matrice, momento emozionante per chi ha vissuto con cuore questo breve concerto.
Abbiamo concluso con la festa dei Santi Cosma e Damiano. Quest’anno, abbiamo proposto un comitato del “borgo” proprio per vivere l’occasione da protagonisti. I Santi Medici devono guidarci nel cammino della testimonianza della fede, non ad una fede “annacquata o surrogata” ma sincera e coerente con se stessi e con gli altri.
Infine concluderemo con la festa di San Francesco d’Assisi, insieme ai nostri padri Cappuccini. Il momento della fiaccolata della pace.
E’ una festa nazionale che ci porterà a comprendere la nostra appartenenza ad un popolo senza più senza barriere e la carità di farsi ponte per incontrarsi e vivere quel dono della libertà che Dio offre, affinchè possiamo vivere la “gioia di essere di Cristo”. IL PARROCO