Nel tempo di Quaresima mi è capitato di leggere un autore che più leggo e più scopro la bellezza dei suoi scritti.
L’autore è il poeta francese Charles Peguy.
Ai tempi dell’Università lessi un libro sulle tre virtù teologiche ”Fede,speranza e carità”. Il titolo era”Il mistero dei santi innocenti”.
Pochi autori hanno voluto affrontare questo argomento, anche perché è un momento storico del Vangelo in cui ci si pone la domanda di Dostoiesckij che spesso riportano anche i Papi ”Perché i bambini soffrono?”.
Questa domanda ci pone di fronte alla vita e ci fa chiedere qual è il senso della storia se c’è la sofferenza.
L’uomo ha un desiderio unico che spinge ad andare oltre ed è la speranza.
L’autore francese riportava il paragone tra fede, speranza e carità.
Paragona la fede e la carità ai genitori, la speranza, invece, a un bambino.
Vi riporto un passaggio:” Non ne hanno mai abbastanza. Così è la speranza. Corrono più in fretta della via.
Loro non vanno, non corrono per arrivare. Arrivano per
correre. Arrivano per andare”.
Così è la speranza.
Non risparmiano i passi.
A loro non verrebbe neanche l’idea di risparmiare alcunché.
Sono le persone grandi che risparmiano.
Ahimè! Sono ben obbligate.
La bambina Speranza” Non risparmia mai nulla”.
La speranza spinge i nostri passi in avanti. Questo il desiderio delle cose. Questo quello che fa della nostra vita un senso. Il dono della grazia fa sì che fede e carità abbiamo un senso.
Per sperare… bisogna essere molto felici, bisogna… aver ricevuto una grande grazia.(Peguy)
C’è una grazia che la stessa Madonna ha vissuto come dono da parte di Dio nel vivere la sua maternità divina. Questa grazia ci accompagna in ogni passo, anche se incerto. Fede significa dire e fare. Tutto ciò rende unico il nostro cammino.
Come vivere la vita?
Mercoledì delle Ceneri vi riportai un pensiero che tutt’ora mi aiuta ad essere filo conduttore del cammino della fede:
” La vita si può capire solo all’indietro, ma si vive in avanti”. Kierkegaard
La speranza, come un bambino, porta con sé l’allegria del nuovo.
“Con la bocca dei bimbi e dei lattanti
affermi la tua potenza contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli”. (Salmo 8)
La gioia della Grazia di vivere quel che siamo, uomini amati da Dio.
Come recita sempre il salmo 8:” Che cosa è l’uomo perché te ne ricordi
e il figlio dell’uomo perché te ne curi?”
La grazia di essere figli dona a noi la speranza di non sentirci smarriti nella via che conduce alla salvezza, a quella verità che è Cristo.