Perché si ripete ogni anno questo appuntamento?
L’uomo non deve perdere la memoria di ciò che è stato per costruire meglio il futuro del domani.
Sarebbe meglio dire così:” Né futuro né passato esistono. È inesatto dire che i tempi sono tre: passato, presente e futuro. Forse sarebbe esatto dire che i tempi sono tre: presente del passato, presente del presente, presente del futuro. Queste tre specie di tempi esistono in qualche modo nell’animo e non le vedo altrove: il presente del passato è la memoria, il presente del presente la visione, il presente del futuro l’attesa.”(Agostino d’Ippona)
Lo so che detto così sembra una specie di scioglilingua. Il padre della Chiesa ci fa capire che il presente è ciò che siamo ora, perché la memoria del passato che è stata la guerra, l’errore della guerra, ci fa amare la pace.
Dovremmo amare di per sé la pace, ma l’uomo, purtroppo, ha una valutazione della vita troppo materiale e considera un bene come tale solo quando non c’è più.
In noi non deve mai venir meno il gusto della pace.
Quale gusto nuovo Cristo ci ha offerto nel sacrificio della croce?
Non celebriamo la S. Messa solo per radunarci insieme, ma perché crediamo che la memoria del suo amore, il sacrificio eucaristico che è memoria, cioè, un amore che si ripete anche oggi, ci rinnova nel desiderio di credere che il futuro è nelle nostri mani ed è guidato da Dio. Senza l’attività dello Spirito Santo, l’uomo diventa un fare vuoto.
Voi che avete o che riceverete la Cresima, ricordate che il dono dello Spirito Santo ha illuminato le menti degli uomini di pace.
Si può diventare egoisti quando cerchiamo una pace che sia “Stare in pace”. Il poeta Cesare Pavese descriveva bene questo stato d’animo:
”In sostanza chiedevo un letargo, un anestetico, una certezza di essere ben nascosto. Non chiedevo la pace del mondo, chiedevo la mia”.
Stiamo attenti a non vivere come se nulla fosse, a cercare e a considerare il tutto come un qualcosa che passa, un fiume che scorre e che porta sempre con sé qualcosa . Voi che siete giovani potete fare la differenza.