Nella giornata di oggi, in questo tempo per noi speciale, alla nostra Madre Celeste, offriamo le nostre sofferenze. Siamo qui riuniti anche per pregare per tutti coloro che non possono vivere con noi il dono del sacramento dell’Unzione degli Infermi.
È un dono perché, come per ogni sacramento, anche con l’incontro con Cristo, viviamo la certezza della sua misericordia.
Nella sofferenza noi chiediamo la sua misericordia, il dono di essere amati, la compagnia che ci accompagna. Come diceva David Maria Turoldo:”Io non prego perché Dio intervenga. Chiedo la forza di capire, di accettare, di sperare. ….
Questa forza ci accompagna nel cammino.
Nella Madonna, in modo particolare, riversiamo le nostre incertezze, i nostri dubbi, i nostri smarrimenti perché quando la fede è messa alla prova, tutto si ricapitola. Tutto è come ricominciare da capo.
Nei momenti di sofferenza noi poniamo lo sguardo in alto, poniamo, cioè, la nostra vita in un Altro.
Solo in Dio possiamo riscoprire che il cammino non si interrompe, ma che inizia una nuova via.
Come dicevo prima, tutto si ricapitola.
Chi pregava, a volte smette di pregare, come se non avesse più parole. Chi non prega mai, cerca di tutto e si aggrappa a tutto.
Ma cos’è tutto questo movimento se non la ricerca di una risposta ad un bisogno che tu senti nella carne?
Dovrebbe essere lo stesso per la misericordia. Ricevere questa compagnia di Dio, anzi riconoscerla.
“Il motivo per cui gli uccelli, a differenza degli esseri umani, sono in grado di volare, risiede nella loro fede incrollabile, perché aver fede vuol dire avere le ali”(J.M. Barrie)
Quando riceviamo il sacramento dell’Unzione degli infermi, non è una preghiera diremmo “comune o quotidiana” , ma un partecipare ad un sacramento.
Il Divino viene incontro a noi.
Perché riceviamo l’Eucarestia? Oggi il termine “viatico” ha un senso che corrisponde meglio al suo significato.
Senza Dio, cosa saremmo?
Un termine che poche volte viene usato, ma che è invece la centralità della fede, dell’annuncio del vangelo è che Cristo è il Redentore.
Per aiutarci a capire meglio il senso di questo termine, il senso di questo giorno, il senso anche del sacramento dell’Unzione degli Infermi, ascoltiamo Sant’Ambrogio:
”Tutto abbiamo in Cristo. Tutto è Cristo per noi. Se vuoi curare la tue ferite, egli è medico. Se sei ardente di febbre, egli è fontana. Se sei oppresso dall’iniquità, egli è giustizia. Se hai bisogno di aiuto, egli è vigore. Se temi la morte, egli è vita. Se desideri il cielo, egli è via. Se rifuggi dalle tenebre, egli è luce. Se cerchi cibo, egli è alimento”.