Concludiamo questo bel momento che abbiamo celebrato in questi tre mesi con le prime Comunioni con un passo del vangelo in cui si fa la sintesi di tutto ciò che abbiamo vissuto con i nostri amici dei turni precedenti e con il messaggio del Vangelo di questa domenica: Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
C’è un invito a guardare all’essenziale e nello stesso tempo, c’è un mandato: La missione, un inizio, l’incontro con Gesù e poi una partenza per andare incontro agli altri.
La prima Comunione è il vostro inizio, la vostra appartenenza, soprattutto ora che diventerete più grandi, perché inizierete il cammino della Scuola Secondaria I°Grado, occasione in cui incontrate nuovi amici e, soprattutto,occasione per offrire agli altri la gioia della vostra Prima Comunione, la gioia, soprattutto, di capire il valore della Messa.
Senza l’Eucarestia non faremmo molti passi in avanti. Senza il cibo che da’ forza alla nostra fede, non vivremo mai ciò che è necessario per la missione. Tutti siamo chiamati Non c’è differenza tra le persone.
Come abbiamo ascoltato dalla seconda lettura: Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.
Gesù ci chiama e ci invia ad essere missionari di misericordia , rimanendo ciò che siamo.
Ci richiama sempre all’importanza di rimanere legati a Lui.
Lo abbiamo meditato la prima domenica di maggio:
”Io sono la vite e voi i tralci… rimanete in me e io in voi”.
Dove avviene questo legame?
Ve lo spiego con questa storia.
“Un giorno il parroco andò a fare visita ad un suo parrocchiano che non veniva più a messa. Quando andò a visitarlo, egli era di fronte al caminetto e cerco di spiegargli perché venire a Messa, ma lui non si convinceva. Allora il parroco, prese un pezzo di legno che ardeva nel caminetto e lo mise al centro della stanza. Dopo un po’ si spense”.
Morale della storia:Molto semplice:Se ci allontaniamo dalla fonte, dall’amore che è Cristo, ci spegniamo. Noi, come tanti pezzi di legno, viviamo insieme questo amore. Il fuoco della Chiesa non è fatto di un solo singolo pezzo di legno.
Mi piace sempre riportare un paragone. La bellezza dell’arcobaleno non sta nei colori, ma nel fatto che ogni colore è al posto giusto.