Nel matrimonio noi viviamo un destino, cioè, continuiamo a vivere la nostra vocazione a cui Dio ci chiama e ci interpella personalmente e comunitariamente.
Questo è essere comunità perché il matrimonio non è solo un legame tra due persone, ma interessa e, quindi, è un evento comunitario a tutti noi.
Cos’è sposarsi se non vivere un passaggio importante nella nostra vita e uscire dall’individualismo personale?
Scriveva don Epicoco:”Tutti pensiamo semplicemente a compiere noi stessi, a concepire tutta l’esistenza come se fossimo noi la fine e il fine di tutto”.
Il sacrificio della coniugalità sta proprio in questo:Vivere questo passaggio dall’io al noi.
Ci viene naturale affermare questo ideale, invece bisogna costruirlo passo dopo passo.
Se poniamo uno sguardo attento alla realtà, cioè, se viviamo onestamente il reale, cosa sta avvenendo sempre di più oggi se non quello di chiudersi in se stessi anche se si è sposati?
Concepire una vita insieme!
Pensiamo e immaginiamo a quando diventeremo genitori.
La paternità e la maternità è un dolore ma è anche un rapporto. Questa è l’educazione.
Essere responsabili non solo della vita presente ma del futuro dei figli.
Qual è il più grande sacrificio in un rapporto?
Quello di sentirsi custode dell’altro.
Il giorno del matrimonio i genitori sono felici non perché è naturale che i figli decidano di fare quello che hanno fatto anche loro, ma perché c’è una continuità nell’educazione che hanno ricevuto.
Pensiamo all’inizio della nostra fede, al dono del Battesimo.
Noi siamo entrati nella carne in relazione con Dio, in un rapporto che ci ha portati e ci porta sempre ad uscire da se stessi e a vivere per l’altro. Questo è il sacrificio.
Questo uscire fuori non è un qualcosa di cui si fa esperienza e poi si torna indietro e si sceglie.
La vita non è prendere in affitto un auto e poi decidere di comprarla.
“La vita vale sempre la pena, per tutto l’inaspettato che ci concede”.(Epicoco)
A chi ci affidiamo se non a Dio, nel vivere questo mistero che viene sempre di fronte a noi?
Amore è Amare (Bruno Ferrero)
“Se accanto a te c’è qualcuno che soffre, piangi con lui.
Se c’è qualcuno che è felice, ridi con lui.
L’amore vede e guarda, ode e ascolta.
Amare è partecipare completamente con tutto l’essere.
Chi ama scopre in sé infinite risorse di consolazione e di compartecipazione.
Siamo angeli con un’ala sola:
Possiamo volare solo se ci teniamo abbracciati”.
Questo legame, questo stare abbracciati ci viene data dallo Spirito Santo. Lo sposarsi in chiesa, vivere, cioè, il sacramento, questa è la differenza.
L’ unione coniugale fa la differenza in tutto.
Non lo faccio perché è tradizione. Lo vivo perché credo che Dio è tutto.