La 4^ domenica di Pasqua è chiamata anche la domenica del Buon pastore. E’ la domenica in cui la nostra Chiesa, ormai da 59 anni, celebra la giornata delle vocazioni.
Oggi poi, in modo particolare, nella nostra Arcidiocesi, 4 diaconi , tra cui un sacerdote della nostra fornaia della parrocchia di Centrache, don Stefano, diventeranno sacerdoti.
Preghiamo per loro e ringraziamo Dio per il dono della vocazione sacerdotale.
Oggi è anche la giornata della supplica alla Madonna di Pompei. Eleviamo una preghiera a Maria perché ci aiuti a riconoscere ogni giorno la nostra vocazione e ci dia la forza di ricominciare ogni volta che riscopriamo la strada verso Dio.
Santa Madre Teresa, quando ha deciso di iniziare il cammino di caritativa con i poveri, diceva:”Una vocazione nella vocazione”.
La domenica del buon pastore, come abbiamo ascoltato dal vangelo:” Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano”.
È la bellezza della fede di riscoprirsi in una compagnia più grande.
Il Buon pastore non è la stessa immagine che abbiamo noi del pastore che guida, anzi diremmo che conduce a forza nell’ovile, ma Lui si mette avanti:” Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono”.
Quindi c’è una libertà che noi mettiamo in gioco come ho fatto io, i miei confratelli della nostra Comunità e anche le suore e i diaconi.
Perché abbiamo messo in gioco la nostra libertà di appartenere a Lui?
Un amore grande ci conduce ad andare.
Riconoscendo questo “Amore” l’uomo ha un cammino da compiere.
È un’ adesione totale.
Papa Francesco ci insegna:” Non esiste l’amore a puntate, l’amore a porzioni. L’amore è totale e quando si ama, si ama fino all’estremo.”
La fede è riconoscere questo amore di Dio che si comunica.
Nella vita del pastore di una Comunità c’è un passaggio non importante ma necessario: L’Eucarestia.
„La verità è che la Chiesa Cattolica è sorta intorno all’Eucarestia. Cristo ci ha comandato: “Fate questo in memoria di me”. E da allora l’abbiamo fatto: celebrando l’Eucarestia, cambiando il pane e il vino nel Corpo e Sangue così che il Buon Pastore possa continuare a nutrire il suo gregge.“ (Card. Sean Patrick O’Malley) …
Senza l’Eucarestia, il pastore di una Comunità, oltre a comunicare se stesso, quindi l’autoaffermazione, non guida veramente all’ovile di Dio, ma lo lascia in balia del mondo.
“Non avranno più fame né avranno più sete,
non li colpirà il sole né arsura alcuna,
perché l’Agnello, che sta in mezzo al trono,
sarà il loro pastore
e li guiderà alle fonti delle acque della vita”. (Apocalisse)
Ecco il nostro “Agnello”. Ecco il pane che condividiamo.
Il dono dell’Eucarestia è questo dono che ci conduce alla vita eterna.
È il viatico ad un cammino di fede che si incontra con il mondo e nello stesso tempo ha la certezza che il Buon Pastore guida ed ama il suo gregge.