Il vangelo di questa domenica riporta il famoso racconto dei discepoli di Emmaus, una pagina del vangelo che l’evangelista Luca descrive con una bellezza narrativa simile alla parabola del Padre misericordioso.
Questo incontro tra Gesù risorto e i due discepoli ci mette in gioco nel nostro intimo.
Spesso,anche noi abbiamo dei dubbi nel credere perché avremmo voluto vedere, toccare ecc…
Come l’apostolo Tommaso, rimaniamo stupiti dal fatto che Gesù ci rivela un passo importante della fede:”Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?»
Questo essere “lenti di cuore” mi spiazza anche personalmente.
Difficoltà di affidarsi alla Sua parola perché desideriamo avere sempre più una visione completa quando, invece, il Mistero di Dio ci invita ad un cammino fatto di passi e non ad una corsa agli ostacoli.
La fede è come la pioggia leggera che entra piano piano nella terra.
Questo partecipare con Lui e per Lui.
“Ciò che importa, in questo mondo, non è tanto dove siamo arrivati, ma la direzione nella quale ci muoviamo”.(Holmes)
E’ come l’Eucarestia che Gesù celebra alla fine dell’incontro, è la direzione a cui tendere: Diremmo l’inizio e il termine.
L’amore di Dio si fa “memoria” proprio nell’Eucarestia dove la Sua presenza è più vera che mai.
Facciamo nostro l’appello dei due discepoli:”Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto».
Gesù si fa risposta a questo nostro appello nella cena eucaristica.
Riconoscerlo come tale cambia davvero la nostra fede.
Riprendendo sempre il vangelo:”Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Solo riconoscendo il Suo amore, vivremo il cammino della testimonianza, diverremo anche noi discepoli e grideremo al mondo come i discepoli di Emmaus:”Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane”.
Che questa Santa Pasqua rinnovi in noi la gioia di “riconoscerlo” e di vivere così il ricordo di Lui, cioè, riportare al cuore la gioia di essere amati da Colui che è presenza nella nostra storia.