La testimonianza di Giovanni il Battista l’abbiamo meditata in modo particolare nella prima lezione di catechesi biblica dell’Avvento.
E’ una testimonianza che ci percuote dentro, perché la sua autorevolezza ci pone una domanda:”Dove stiamo andando?”
Ci soffermiamo quel tempo che basta per porre la domanda anche a noi perché già ponendosi la domanda è fede.
“La fede nell’esistenza di Dio e la negazione dell’esistenza di Dio hanno un punto in comune: il desiderio di Dio”.MICHELANGELO
All’inizio del vangelo abbiamo ascoltato:”In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Il Battista offre subito la risposta: Vivere con carità la tua fede.
Questo tempo in preparazione al Natale , volenti o meno, ci spinge a quella sensibilità verso i poveri.
Noi lo faremo, in particolare, domenica prossima con la giornata della carità per il progetto in Africa.
Ma, oltre all’elemosina, c’è un’altra carità da vivere verso i poveri:La carità di appartenere a Lui.
“Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Il battesimo di Giovanni era un battesimo di penitenza, diremmo un’esteriorità, ma con Gesù tutto si capovolge.Il battesimo che abbiamo ricevuto è quello che ci fa essere Chiesa ,ci fa essere appartenenza piena a Lui.
Perché è carità?
Perché l’amore-carità, porta con se’ una richiesta al tuo cuore:Il vivere il sacrificio di quando Lui ti appare come non presente.
Ti appare come se fosse solo un ricordo o una proposta sentimentale o palliativa della vita.
Anche san Paolo, dei suoi primi discepoli, aveva compreso questo e li esorta così:” Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti”.
Il tempo di Avvento è preghiera.
Pensiamo a domani, a quando festeggeremo Santa Lucia, donna di fede che ha offerto la sua vita nel martirio.
Non avrà avuto paura o timore durante la persecuzione?
Non avrà avuto i suoi dubbi nel pensare che Dio l’abbia abbandonata durante le torture?
È rimasta salda nella fede come tutti i martiri perché ha riconosciuto una cosa importante.Nella sua vita ha riconosciuto che Dio è presenza.
Riconoscere che Dio è amore “deus Caritas est” è l’avvenimento che ha offerto a noi uomini questa strada alla vita.
“La fede in Cristo è conoscere una presenza come eccezionale, essere colpiti da essa e, quindi, aderire a quello che essa dice di sé”.(Don Giussani)