martedì, 28 Gennaio 2025
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omelia GIORNATA DELL’AMMALATO – sabato 17 agosto 2024


La gioia di vivere con Maria è il cammino di una fede matura che ci fa riscoprire ogni giorno la Sua dolce compagnia, la compagnia della Madonna nel cammino della sofferenza. Proprio a Lei ci rivolgiamo e invochiamo la sua intercessione presso il Figlio, perché in Lei confidiamo e a Lei affidiamo le nostre paure : La paura di non farcela, la paura di essere soli, la paura che tutto possa concludersi presto.
La Madonna che accoglie la nostra mendicanza è Madre, è, cioè, un’accoglienza di tutto il nostro cuore, della nostra persona.
Siamo fragili di fronte alla sofferenza in cui si sentiamo “nudi” perché non possiamo più essere quello che eravamo e non possiamo essere quello che volevamo continuare ad essere.
“Affidate a Maria tutto ciò che siete, tutto ciò che avete e, così, riuscirete ad essere uno strumento della misericordia e della tenerezza di Dio per i vostri familiari, i vostri vicini e amici”.(Papa Francesco)
Non dobbiamo temere tutto questo. La fede è vivere questo momento nell’offerta a Dio.
Ricordo quel passaggio dell’apostolato del beato don Carlo Gnocchi che diceva così (con parole simili) sui bambini mutilati: ”Il più grande dolore non è solo che i bambini soffrono, ma che questa sofferenza vada perduta”. Lui si impegnava ad educarli ad offrire a Gesù quel dolore.
In questa comunione con Lui, l’uomo riconosce che c’è una risposta al suo bisogno.
Perché preghiamo la Madonna nel momento del dolore?
Perché nella paura, nel bisogno, torniamo ad essere bambini: “Come il bambino non si stanca mai di ripetere “mamma”, così il cristiano ripete sempre lo stesso saluto a Maria”. (Henri Dominique Lacordaire)
Questo bisogno nasce dal cuore di noi stessi.
Senza un desiderio non c’è una ricerca.
A volte penso a quello che ripetono i nostri parenti emigrati: “Finché c’è mamma, ritorneremo al nostro paese natio nelle vacanze, poi non penso più, i figli crescono e vorranno andare da un’altra parte”.
Non dimentichiamo che, spesso, il rapporto con la Madonna lo viviamo anche in base al rapporto che abbiamo avuto e che abbiamo con la mamma di questo mondo.
Alimentiamo, quindi, questa ricerca di un desiderio che l’amore non è “vedere” nel senso materiale, ma è “incontro”.
Oggi in particolare, nel vivere il sacramento dell’Unzione degli infermi, viviamo questa Grazia del sacramento nel ricevere il dono dello Spirito Santo per vivere il cammino della fede nella sofferenza del corpo e dello spirito.
Il nostro Papa, riguardo a questo sacramento, ci insegna proprio questo:
Ma il conforto più grande deriva dal fatto che a rendersi presente nel Sacramento è lo stesso Signore Gesù che ci prende per mano, ci accarezza come faceva con gli ammalati e ci ricorda che ormai gli apparteniamo e che nulla – neppure il male e la morte – potrà mai separarci da Lui”.