Tra le più belle citazioni riguardo al martirio per la fede, viene spesso riproposta quella di Tertulliano: «Il sangue dei martiri è un seme che genera nuovi cristiani».
Quando l’uomo pensa di aver sconfitto la fede, in realtà è un inizio.
Come il seme che viene piantato nella terra, nessuno poi lo vede, nessuno sa cosa sarà dopo: E’ affidato ad un Altro. Così la testimonianza dei martiri. La loro vita è affidata a Dio.
Anche oggi viviamo in un periodo storico in cui i martiri per la fede e voglio anche ricordare i protestanti, ortodossi e i copti in particolare, vivono un momento drammatico. Penso poi ai cristiani in Palestina. Tanti sono i profughi che arrivano in Europa proprio per questo motivo.
In quaresima (quarant’ore) abbiamo ascoltato la testimonianza di don Josè (parroco di Olivadi) originari della Nigeria. ci raccontava la sofferenza dei cristiani che vivono nel nord della Nigeria e che, quando vanno a Messa, vivono un momento davvero di alto rischio.
Penso poi ai cristiani nei paesi asiatici, India, Pakistan ecc…
Anche da noi in Europa, viviamo un momento storico che è più un martirio ”culturale” ,iniziato dopo la rivoluzione francese in particolare.
La Chiesa è sempre attaccata da più fronti, soprattutto quando difende il valore “non negoziabile” della vita e della famiglia.
Provate a scrivere sui social o pubblicate la vostra idea su altri mass-media, cosa pensate veramente della famiglia, gender, anche essere o meno vegetariani.. e vedrete le risposte.
Come diceva l’allora Card. Ratzinger:” Mi sembra molto significativo che al momento l’Occidente europeo sia la parte del mondo più opposta al Cristianesimo, proprio perché lo spirito europeo si è autonomizzato e non vuole accettare che ci sia una Parola divina che gli mostra una strada che non è sempre comoda”.
I martiri, con la loro testimonianza, ci guidano che Dio è unico, che Dio è l’unica via e non una tra le tante.
Pensiamo poi ai martiri più giovani, come lo erano anche i santi Cosma e Damiano e anche ai martiri giovanissimi, San Pedro Calungsod, José Luis Sanchez (America latina) san Carlo Lwanga e compagni martiri (Africa) e tanti altri…
I martiri mi scuotono nell’anima, perché mi pongono le domande: ”Come vivo la mia fede? Sono testimone sincero? Ho timore di non ricevere applausi o essere empatico e, quindi, scendo a compromessi?”.
Quando penso a queste domande, riporto al mio cuore quel passo del vangelo di Giovanni:” Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?»….Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Gesù non scende a compromessi, non ha timore di mostrarsi come Via, anche se è contraria al mondo, è contraria, cioè , alla mentalità del mondo.
La Verità non è mai bene accolta come tale, perché ti chiede il cambiamento di te stesso, ti chiede la conversione.
“Ogni generazione viene convertita dal Santo che più maggiormente la contraddice.” GILBERT KEITH CHESTERTON
Invochiamo l’intercessione dei santi Medici, non limitandosi al bene che cerchiamo che è spesso legato alla mentalità del tempo, la sofferenza del corpo in particolare. Chiediamo la guarigione e la conversione della sofferenza della fede in un mondo che cambia e che, nello stesso tempo, vive della speranza di seguire Cristo, luce del mondo.