Viviamo questo tempo di avvento coronato da alcune feste che nella nostra tradizione popolare hanno sempre lasciato un segno molto forte.
Iniziamo questo tempo di preparazione al Natale con la festa di san Nicola.
In alcuni paesi, come anche in Svizzera, è tradizione che oggi i più piccoli festeggiano l’arrivo dei regali per il Natale.
In un certo senso, anche a noi viene offerto il regalo della santità del Natale con il dono dei santi come san Nicola e tra qualche giorno anche santa Lucia.
Chi è il santo?
“La musica ha bisogno della cavità del flauto, le lettere della pagina bianca, la luce del vuoto della finestra, e la santità dell’assenza di sé”.(Anthony De Mello)
La vita della fede ha bisogno di quell’aria che dà respiro al nostro fare.
I santi sono quel vento nuovo che ci portano a vivere ciò che siamo, con la certezza di una compagnia più grande che ci viene offerta in dono da Dio:
Quella compagnia si è fatta vera ed è certezza, il giorno del Natale di 2021 anni fa.
Il santo vive un cammino che conduce anche al martirio di se stesso.Come meditavamo prima “La santità dell’assenza di sé”, il riscoprire la ricchezza vera della vita .Nel mese di ottobre abbiamo meditato sulla storia dell’incontro di Gesù con il giovane ricco, sull’invito che Gesù rivolge alla nostra “gioventù” ad essere liberi da ciò che questo mondo ci offre come dono ma che in realtà è solo un legame di schiavitù al mondo stesso.
“Felice colui che riesce a liberarsi da ogni impaccio dovuto a dispersione spirituale, concentrando tutto se stesso in una perfetta compunzione. Felice colui che sa allontanare tutto ciò che può macchiare o appesantire il suo spirito. Tu devi combattere da uomo: l’abitudine si vince con l’abitudine”.(T. da Kempis)
Amare intensamente l’altro, vivere questo dono con il prossimo, essere regalo del Natale con il povero, lo si vive se prima riscopri in te stesso che l’amore del Padre non è limitato alla tradizione di un racconto, ma è quella vita vera che ti coinvolge, l’abitudine a vivere con Cristo quella comunione che offri all’altro.
La carità vissuta da san Nicola, le tre palle d’oro che sono sul libro che vediamo nella statua del santo, ci ricordano un miracolo di carità.
È l’invito a riscoprire che siamo una comunità che si ama nella carità, il vivere l’abitudine della carità, non occasionale, ma quotidiana.
Il santo è colui che rende straordinario l’ordinario.
Mi pace paragonarlo ad una scena di un vecchio film, quello musicale dove attori ballerini come Fred Astaire o Gene Kelly, cantando sotto la pioggia,facevano delle cose che apparivano semplici e facili per tutti, ma in realtà ci volevano settimane e settimane di prove per riuscire a fare solo una scena di 5 secondi.
La santità è un vissuto in cui la ricerca di Dio, è fatta della totalità di ogni respiro che noi offriamo e viviamo con Dio.