domenica, 8 Settembre 2024
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omelia festa SAN BIAGIO (S.Messa mattina) 3 FEBBRAIO 2024


La festa del patrono ci invita a riflettere su un aspetto tra i più belli dei santi: ”Il martirio”.
Scio soffermiamo su due beatitudini: ”Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli e beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli”.
Ricordo anni fa, ad un convegno sulla legalità, si parlava dei testimoni della giustizia, e soffermandomi con uno dei relatori gli dicevo:”Se un testimone ha un seguito di persone che lo imitano e fanno compagnia col suo ideale, allora è un perseguitato, altrimenti è solo voce al vento”.
Così avviene nel cammino della fede.
Noi de Sud, viviamo una fede popolare, che è più un seguire le processioni dei santi o Madonne, ma non il fare la processione.
Che significa questo?
Che ancora non abbiamo distinto la differenza tra religione è fede.
La religiosità è un manifestare senza un vissuto nella realtà, seguiamo per altri motivi e non perché ha un senso nel nostro reale.
Pensiamo alla beatitudine dei poveri in spirito.
Una volta vidi una scena che mi ha fatto rabbrividire. Una fila di persone che faceva la fila per prendere un pezzo di pane, però nel prenderlo doveva dare reverenza alla persona che lo consegnava. Sembrava una scena dei film sul medioevo, eppure invece è accaduto in un paese dove non si soffriva la fame, o di guerra, avrei potuto capire, e invece mi ripetevo:”La ricchezza non dà la libertà, essere poveri di spirito, ciò che i nostri martiri ci hanno testimoniato, è quella libertà diversa da ciò che invece insegna il mondo, perché anche nel benessere, ci vendiamo per un pezzo di pane”.
Mi veniva in mente una storia che lessi anni fa:” Un giorno Stalin prese una gallina e la strinse forte, mentre iniziava a spennarla. La gallina urlava dal dolore e tentava di scappare senza riuscirci. Stalin riuscì a toglierle tutte le piume e una volta terminata questa operazione, disse ai suoi aiutanti: “Adesso guardate cosa accade”. Mise la gallina per terra e andò a prendere del grano. La gallina, dolorante e sanguinante, attratta da Stalin che le tirava delle manciate di grano, incominciò a seguirlo. Ad ogni passo di lui ne corrispondevano altrettanti della gallina. A questo punto Stalin si rivolse ai suoi aiutanti, sorpresi di ciò che stavano osservando e disse: “Così – facilmente – si governano gli stupidi. Avete visto come la gallina mi inseguiva nonostante tutto il dolore che le ho procurato. La maggior parte dei popoli sono così, continuano a seguire i loro governanti e i politici nonostante tutto il dolore che gli provocano, con il solo scopo di ricevere un regalo da niente o semplicemente un po’ di cibo per qualche giorno.”
I martiri, come i perseguitati per la giustizia ci hanno offerto quella testimonianza che la vera ricchezza è Cristo, Lui solo ci libera da ciò che siamo da questo mondo, per vivere il bene del vero mondo.
Finché rimarremo legati ad un bene di questo mondo, come scopriremo che anche il sacramento stesso dell’Eucarestia è quel legame a Lui che ci libera dal peccato per essere figli di Dio?
Riflettete per un attimo e pensate a quello che avviene attorno a noi.
Vi riporto un paragone.
Ci avete mai fatto caso, che quando muore un parente o familiare di un professionista, che sia medico, politico o altro, tanti vanno ai funerali ed invece se muore il professionista (che ormai non svolge più quel ruolo sociale), vanno in pochi ma al massimo riempiono i muri di manifesti?
Perché si agisce così?
La risposta la trovate da soli.
“La mente dell’uomo superiore ha familiarità con la giustizia; la mente dell’uomo mediocre ha familiarità con il guadagno” (Confucio)
La libertà di essere, nasce solo dallo sguardo che hanno avuto i nostri santi martiri, al vedere oltre questo mondo.
Che hanno riconosciuto Dio, come Signore del mondo.
Ricordiamo al Sacra Scrittura: ”Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione di schiavitù”
La libertà di essere Suoi, è il fare la differenza come credenti.