giovedì, 30 Gennaio 2025
Home / Catechesi / omelia FESTA SAN BIAGIO – 3 FEBBRAIO 2025

omelia FESTA SAN BIAGIO – 3 FEBBRAIO 2025


La domenica in cui abbiamo celebrato la festa della Madonna della Pietra, il 17 novembre dell’anno scorso, facevo questa riflessione dopo un sabato ricco di avvenimenti, dalla colletta alimentare, al catechismo, alle messe e ad altro…
“Perché una comunità deve essere in movimento?”.
La fede è un movimento che produce. Così diceva il nostro Papa riportando il paragone della spiritualità della bicicletta:” Si convince che la carità spinge ad andare anche quando la pigrizia supplica di restare. La bici si regge solo andando avanti. Come in bicicletta se ti fermi non ti reggi in piedi, cadi , così nella vita di fede possiamo stare diritti solo avanzando in uno slancio”.
Senza questo slancio che ci hanno insegnato i santi, la fede rischia di rimanere ferma nei ricordi dell’infanzia.
Viviamo una spiritualità fatta di ritualità, anche nei gesti quotidiani, come il segno della croce la sera prima di dormire o quando passiamo da una chiesa, ricordarci di una festa ecc…
C’è bisogno di un movimento che coinvolga sempre di più.
La parrocchia deve essere viva e costante nel lasciarsi solleticare dallo Spirito di Dio.
La sollecitudine che risveglia in noi quel senso religioso, quella ricerca di Dio che ci mette in confronto con la realtà che cambia, ma nello stesso tempo è sempre un’occasione nuova del vivere la carità di comunicare all’altro il mio incontro con Cristo, che cambia il mio modo di vedere e di vivere la fede.
Già dopo il grande movimento del sessantotto la tradizione della nostra fede è in un continuo confronto, come diceva allora don Giussani: ”E’ passato il tempo in cui il valore delle cose coincideva con la modalità con cui venivano comunicate”.
Anche se siamo in pochi a frequentare scuola di comunità o altri incontri mensili, anche il solo seguire con più assiduità le varie proposte parrocchiali, penso che loro vi possano comunicare cosa significa veramente il vivere per Cristo.
Sembra che la parrocchia sia per un gruppo di pochi e questo ve l’ho già scritto nell’editoriale del nostro giornale parrocchiale della quaresima dell’anno scorso.
Il vero movimento della parrocchia è il coinvolgimento.
Il santo Vescovo Biagio, era appunto un pastore e il pastore cosa fa se non coinvolgere il gregge ad essere popolo.
C’è un cammino educativo in questo, come mediteremo la notte di Pasqua, pensando al popolo ebraico che si è riconosciuto tale, un popolo di Dio, dopo il passaggio del Mar Rosso nel cammino del deserto.
Il sacrificio di riconoscersi come comunità non pensiamo che sia facile o che basti cantare l’inno nazionale o, peggio, vincere una partita a calcio.
Dio non sceglie le persone forti, ma rende forti le persone che sceglie”. (G. Stella)
La fede genera in se stessa la fiducia in Colui che ci fa essere comunità.
Dio ci offre i santi martiri e i pastori, affinché possiamo vivere nella loro testimonianza che l’amore nasce da un sacrificio.
«Stiamo insieme proprio perché non siamo ancora in grado di sostenere la solitudine.
Insieme proprio perché, se uno cade, non manchi chi lo sollevi.
Insieme proprio perché il fratello che aiuta il fratello sarà esaltato come una città forte e potente.
Insieme, infine, proprio perché è bello e gioioso che i fratelli dimorino insieme»
. (Isacco della Stella)