Nella festa di oggi, il popolo di Dio è radunato per celebrare la festa di tutti i santi che viviamo anche domani, commemorazione dei defunti.Quello sguardo ci porta a ciò che è il vero ideale del Cristianesimo, all’incontro con Cristo.
Viviamo il dono della vita come occasione del cammino verso il cielo!
Il santo è colui che ha compiuto questo cammino e che ci indica la via. Il santo è testimone dell’amore di Dio che ci conduce all’essenziale della vita, a vivere per Cristo.
“La santità, la pienezza della vita cristiana non consiste nel compiere imprese straordinarie, ma nell’unirsi a Cristo, nel vivere i suoi misteri, nel fare nostri i suoi atteggiamenti, i suoi pensieri, i suoi comportamenti”(Papa Benedetto XVI),
Questa comunione con Lui che ci sorregge nel testimoniare il nostro incontro, fa sì che ogni attimo e ogni istante sia missione dell’amore verso l’altro.
Ricordiamo bene quanto abbiamo ascoltato nella testimonianza sulla beata Chiara Luce Badano: ”È una ragazza sana, ama la natura e il gioco, ma si distingue fin da piccola per l’amore verso gli «ultimi», che copre di attenzioni e di servizi, rinunciando spesso a momenti di svago. Fin dall’asilo versa i suoi risparmi in una piccola scatola per i suoi «negretti»; sognerà, poi, di partire per l’Africa come medico per curare quei bambini. Chiara è una ragazzina normale, ma con un qualcosa in più: Ama appassionatamente;è docile alla grazia e al disegno di Dio su di lei, che le si svelerà a poco a poco”.
Quel “qualcosa” che fa la differenza nei santi è l’accoglienza della Grazia di Dio che hanno avuto nel loro cuore, quel vivere il tutto per Cristo, quel far sì che ogni respiro sia una preghiera con Dio.
Il santo invita il prossimo a seguire, anzi a farsi compagnia in questo cammino nella fede.
Proprio mentre stavo preparando l’omelia di oggi, mi è arrivato il messaggio della dipartita in cielo del nostro Vescovo emerito Antonio Cantisani. Ricordo che spesso ripeteva questa provocazione:”Tanti dicono:Meglio pochi ma buoni. Io invece dico:Meglio tanti e buoni”.
Fondamentale capire che la fede non è limitata e che, soprattutto, non bisogna cadere nelle giustificazione:”Tanto non mi seguono, non vogliono saperne di Cristo e della Chiesa ecc…”.
Non ci salviamo da soli, ma per Grazia.
La vita è il dono della scelta, la scelta di essere Suoi.
Santo è colui che vive la sua inquietitudine perché ha il desiderio del cuore dell’altro.
Ma come vivere tutto questo? Come essere capaci di andare? Come dire sì ogni giorno?
Miche Quoist
“Questa sera, o Signore, ho paura.
Ho paura, perché il tuo Vangelo è tremendo.
E’ facile sentirlo annunziare, ma è ben difficile viverlo.
Ho paura di sbagliarmi, o Signore.
Ho paura di essere soddisfatto della mia piccola vita discreta; ho paura di quello che do, che mi nasconde quello che non dono.
Ho paura, o Signore, perché c’è gente più povera di me, meno istruita di me, meno evoluta,
meno alloggiata, meno riscaldata, meno pagata, meno nutrita, meno accarezzata, meno amata.
Ho paura, o Signore, perché non faccio abbastanza per loro.
Non faccio tutto per loro. Bisognerebbe che io dessi tutto, fino a cancellare ogni sofferenza, ogni miseria, ogni peccato dal Mondo.
Allora, o Signore, bisognerebbe che io dessi tutto, tutto il mio tempo.
Bisognerebbe che io dessi la vita.
Eppure non è vero, Signore, non è vero per tutti, io esagero, bisogna essere ragionevoli.
Figliolo, non v’è che un comandamento, per tutti: “Amerai con TUTTO il cuore, con TUTTA l’anima, con TUTTE le forze”.
Santo è colui che ama,colui che non vive il sentimento o il solo desiderio di essere o di fare, ma che ama.Soprattutto ciò fa la differenza, come lo è stato per la beata Chiara Luce e di tutti i santi. Sa di essere amato da un Altro.