venerdì, 22 Novembre 2024
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omelia FESTA MADONNA DELLA PIETRA DOMENICA 22 AGOSTO 2021


Oggi celebriamo la domenica della festa della Madonna della Pietra che coincide anche con festa di Maria Regina. Il nostro popolo è qui radunato per invocare a Maria il dono della Sua regalità, il dono del servizio.
Da dove nasce questo servizio?
Anche la festa di Cristo, Re dell’universo, che celebreremo domenica 21 novembre coinciderà con l’altra festa dedicata alla Madonna della Pietra,festa del ringraziamento.
Proprio stasera benediremo il quadro che riporta quel miracolo.
Come più volte vi ho riportato in altre celebrazioni, non esistono le coincidenze o il caso: Dio parla con tanti segni.
Oggi, riuniti in festa, celebriamo il momento cruciale di un passo del Vangelo che riporta a noi un momento particolare della nostra vita, uno di quei momenti in cui veramente ci mettiamo in discussione con noi stessi.Confrontandoci con la fede, a volte riscopriamo che è superficiale. Capita spesso che nei nostri rapporti con le persone che vivono momenti di difficoltà o di gioia non sappiamo riconoscere ciò che vale. Gesù ci mette di fronte ad una domanda:
” Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui”.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?»
Ad ognuno di noi Gesù offre la costante libertà di essere o di non essere suoi. Come ci insegna sant’Agostino, gli angeli hanno avuto un’unica possibilità. All’uomo, invece, Do offre infinite possibilità.
“Fede: ventiquattro ore di dubbi… Ma un minuto di speranza”.(Georges Bernanos)
Ci pone di fronte ad una scelta concreta,a vivere quel minuto di speranza che capovolge veramente il tutto della nostra vita.
Il SI’ di Maria è stato quel minuto che ha incluso tutta la speranza dell’umanità, anzi dell’intero creato. Quel SI’il giorno dell’alluvione è stato invocato verso Maria per salvarsi. Quel SI’ è stato offerto fin dall’alba a Colei che ha vissuto un cammino vero con il Figlio.
Bisogna vivere quella fede che ritroviamo in san Pietro:
” Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Una professione di fede unica.
Riconosciamo in Te quella parola per la vita eterna. Riconosciamo quella risposta ad un bisogno più vero ed unico che solo Tu puoi dare, perché la passione di Cristo per l’uomo non è una passione sentimentale, ma un coinvolgimento che ti porta a porre uno sguardo nuovo verso ciò che sarà, a quell’istante che verrà con la gioia di sapere e di riconoscere di appartenere ad un Altro.
Riconosciamo questo sguardo nuovo, anche nelle difficoltà.
“Tu lo sai bene: non ti riesce qualcosa, sei stanco e non ce la fa più. E d’un tratto incontri nella folla lo sguardo di qualcuno – uno sguardo umano – ed è come se ti fossi accostato a un divino nascosto. E tutto diventa improvvisamente più semplice. (Dal Film “AndreijRublev” di Tarkovskji)
Nella folla di oggi ci riconosciamo Comunità e poniamo lo sguardo verso chi Dio ti ha posto accanto, non per un caso o per una coincidenza, maperché Egli vuole porti difronte ad una sceltache diventa cammino dopo aver riconosciuto che questo incontro con Cristo è stato vero.
Come abbiamo ascoltato dalla prima lettura, anche Giosuè che stava guidando il popolo di Israele, pone una domanda ed offre una scelta:
” Giosuè disse a tutto il popolo: «Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrèi, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore».
L’educazione alla fede ha questa base, questa proposta.
Non deve essere un’imposizione, come avviene nel cammino catechistico quando si dice: “Se non vieni al catechismo non farai la prima Comunione o la Cresima..” L’educazione alla fede si può riassumere in quello che spesso viene ripreso prima da Papa Benedetto XVI^ e poi da Papa Francesco:”La Chiesa cresce per attrazione e testimonianza, non per proselitismo”.
Bisogna essere testimoni di un incontro che noi viviamo anche nella sana devozione alla Madonna, di quella devozione che ci riporta al cuore quell’infanzia in cui le nostre mamme ci hanno accompagnato in chiesa nei giorni di festa e che ci hanno ricordato, innanzitutto, l’amore verso Colei che è Madre.
Siamo Comunità di fede in Dio quando viviamo, innanzitutto, la virtù della carità.
Concludiamo sempre con Papa Francesco:
”La gente sente quel bisogno davanti alla testimonianza della carità, di questa carità umile, senza prepotenza, non sufficiente, umile, che adora e serve”.