giovedì, 21 Novembre 2024
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omelia festa EPIFANIA – ANNO B – 6 GENNAIO 2024


In questa santa festa che è una delle più importanti dell’anno, ci soffermiamo su due sostantivi:”Manifestazione e adorazione”.
Il primo sostantivo si riferisce a Dio. La parola “Epifania” significa, appunto, “manifestazione divina”. Dio si fa riconoscere, si rivela al mondo diremmo “pagano”. I magi rappresentano i non ebrei, i non credenti in Yahweh.
Dio si rivela al mondo perchè Signore del mondo e offre la salvezza a tutto il mondo.
Il secondo sostantivo è “adorazione” cioè “l’atto esteriore ed interiore di chi adora la divinità, espressione di consapevole inferiorità, di riverenza, d’amore”.
Spesso mi capita di rivedere alcuni documentari sulla Chiesa. Nell’ultimo anno in particolare mi sono soffermato sul defunto Papa Benedetto XVI.
Diremmo che una novità che lui ha portato nella GMG è stata “L’adorazione al S.S. Sacramento”.
Come i Magi (GMG a Colonia, dove sono venerate le reliquie dei santi Magi) essi, arrivati da Gesù Bambino, si posero in adorazione.
La pedagogia del Vangelo è unica:”Chiamata e risposta”.
Dio chiama, si manifesta e poi invita a seguirlo.
Ripensando all’insegnamento del defunto Papa e, in particolare, al sacrificio della sua rinuncia, cosa ci insegna e come si vive l’adorazione?
Mettendosi da parte e lasciare che l’uomo ponga il suo sguardo a Colui che è il centro di tutto.
Pensiamo ai Magi. Dopo questo capitolo del Vangelo di Matteo, non vengono più menzionati nei seguenti capitoli. Mi faceva riflettere quello che anche il card. Martini (se vi ricordate la catechesi biblica su Mosè) l’esegeta riportava un aspetto del patriarca, escluso il Pentateuco. Mosè non viene mai menzionato, escluso in due versetti. Viene ripreso solo nel nuovo testamento”.
Se vogliamo arrivare ai nostri tempi, penso a santa Bernadette o a suor Lucia di Fatima che dopo le apparizioni della Madonna, hanno abbandonato questo mondo per vivere la clausura.
Perché voglio riportare questo passaggio?
Nel preparare l’omelia di oggi pensavo in particolare ad un evento importante della nostra Comunità.
Nel preparare l’inizio dell’anno che di solito in tutte le Comunità parrocchiali è vissuto o carico di speranza oppure oppresso dall’apatia, c’è il rischio che facilmente dimentichiamo chi è il centro e il tutto di una Comunità.
Anche ora che abbiamo iniziato il nuovo anno civile, in chi poniamo la certezza dell’essere?
Chi è questa Luce che attrae tutti a se’ e fa risplendere il mondo di luce nuova?
Se tutto è in Cristo, se Lui è la luce che illumina la mia vita e da’ un senso ad essa, allora ecco il significato della vera adorazione.
Tutto in Lui diventa nuovo.
Non ho come i Magi
che sono ritratti nelle immagini
dell’oro da donarti”.
“Dammi la tua povertà.”
“Non ho nemmeno, Signore,
la mirra dal buon profumo
e neppure l’incenso in tuo onore”.
“Figlio mio. dammi il tuo cuore”.

(Francis Jammes)