sabato, 4 Gennaio 2025
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omelia festa dell’EPIFANIA ANNO C 2025


La dolce festa dell’Epifania è la gioia di riconoscere in Gesù Bambino la manifestazione divina di Dio.
Dio si è fatto presenza nell’ordinario della nostra vita.
Nel novenario dei defunti di ottobre abbiamo riflettuto su questo rapporto tra “ordinario e straordinario”.
Quando Dio sembra assente è, invece, più presente di quanto pensiamo.
Riflettiamo sulla storia di Israele quando ai tempi di Gesù viveva sotto l’oppressione dei romani (ed i romani non erano come lo si vede nei film, tutti buoni ecc…). Erano un popolo di conquistatori e i vinti erano oppressi.
Penso ad Israele e alla sua schiavitù in Egitto o all’esilio a Babilonia.
Eppure nelle sacre scritture viene spesso riportato “Ricordati”.
Significa: la promessa di Dio si fa realtà.
Pensiamo all’eucarestia. Essa è la manifestazione divina di Dio.
Dio è presenza come corpo e sangue, nel pane e nel vino.
I santi magi a cosa ci educano?
Al bisogno di ricordare, a come Dio va cercato . La sua manifestazione non avviene nella spettacolarità.
Si manifesta in un Bambino in una grotta. Oggi potremmo dire in un bambino profugo su un barcone.
È difficile riconoscere la sua presenza nell’ordinario.
Anche i Magi hanno ricevuto questa “Grazia” dello Spirito Santo per vedere il seme della vita in quel Bambino.
Una grazia che devi saper vivere nella ferialità e così il tuo vivere ordinario è carità.
Mi piace riportare un passaggio del film su don Zeno, quando l’allora vescovo Montini, gli dà un’ offerta per Nomadelfia e gli chiede della preghiere e lui gli risponde: ”Da oggi in poi dirò alle mamme (erano donne che avevano adottati bambini abbandonati) che ogni volta che cambiano un pannolino, di pensare a lui, non conosco una preghiera migliore”.
I Magi hanno vissuto la ricerca della fede, un pellegrinaggio e non un cammino.
Cos’è il pellegrinaggio della fede?
““Ogni pellegrinaggio cristiano è non solo un itinerario geografico, ma soprattutto l’occasione di un cammino di rinnovamento interiore per andare sempre più verso Cristo Signore, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento”. (Papa Francesco)