giovedì, 30 Gennaio 2025
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omelia FESTA DELLA PRESENTAZIONE GESU’ AL TEMPIO -(Domenica 2 FEBBRAIO 2025)


Celebrare la festa della “Candelora” nella nostra comunità parrocchiale, ha un altro significato, rispetto alle tante comunità che ho servito.
Lo ripeto spesso ai miei amici che nelle altre comunità ho dovuto insistere sul celebrare con una certa solennità questa festa, non come comunità invece la celebriamo con quella solennità che merita.
Sarà che è anche vigilia della festa patronale e questo è uno stimolo per viverla nella gioia di essere un popolo in cammino, come ci riporta il messaggio del nostro Papa per il Giubileo:” Non a caso il pellegrinaggio esprime un elemento fondamentale di ogni evento giubilare. Mettersi in cammino è tipico di chi va alla ricerca del senso della vita”.
C’è un cammino verso una meta, come hanno fatto la Madonna e san Giuseppe, accompagnano il Figlio al Tempio, un accompagnare che i genitori non devono dimenticare.
Sempre il Papa nel messaggio dell’anno giubilare riporta questo passaggio: ”Siamo ormai abituati a volere tutto e subito, in un mondo dove la fretta è diventata una costante. Non si ha più il tempo per incontrarsi e spesso anche nelle famiglie diventa difficile trovarsi insieme e parlare con calma. La pazienza è stata messa in fuga dalla fretta, recando un grave danno alle persone. Subentrano infatti l’insofferenza, il nervosismo, a volte la violenza gratuita che generano insoddisfazione e chiusura.”
Come già vi dicevo alla festa della Madonna il 17 novembre, se ci pensate, anche nelle nostre famiglie succede così, chi va in una stanza, chi in un’altra, eppure diciamo di stare insieme, ma in realtà siamo sempre più soli.
La difficoltà nella vita, a volte, ci fa perdere la speranza. Abbiamo bisogno di una Luce vera, quella di Cristo che illumini la nostra vita, che infonda speranza. Abbiamo bisogno della Luce Divina che illumini il nostro cuore: “Ma in tali situazioni, attraverso il buio si scorge una luce: si scopre come a sorreggere l’evangelizzazione sia la forza che scaturisce dalla croce e dalla risurrezione di Cristo.” (Papa Francesco)
La festa di oggi, è legata proprio alla notte di Pasqua.
Spesso vi faccio la proposta che la candela che oggi abbiamo acceso, dovremmo riportarla la notte di Pasqua.
Come riporta la liturgia: ”Ascolta le preghiere del tuo popolo che viene incontro a te con questi segni luminosi e con inni di lode; guidalo sulla via del bene, perché giunga alla luce che non ha fine.”
Questa Luce che non ha fine, è il Cero pasquale, è cioè quel segno predominante della Notte di Pasqua la benedizione del fuoco e l’ accensione del cero pasquale e poi l’entrata in Chiesa ripetendo: ”Cristo luce del mondo, venite adoriamo”.
Nell’uomo c’è un bisogno, una fame e una sete vera che ha una risposta solo nel Divino.
L’uomo deve riconoscere questo bisogno, altrimenti continuerà sempre a chiudersi in se stesso.
Diventerà come un “buco nero”.
Quando, invece, dovrebbe essere come la luna che non brilla di luce propria, riflette la luce del sole.
Il cristiano è colui che testimonia la Luce di Cristo.
Quella luce, come diceva il Papa: ”Sorregge l’evangelizzazione”.