Oggi abbiamo celebrato la 1^ Confessione e nel meditare il vangelo della samaritana, ci soffermiamo sul segno “dell’acqua”.
Questo segno, come già sappiamo, rimanda al Battesimo ed ecco perché a voi è stata consegnata l’acqua che verrà benedetta la notte di Pasqua. Come ci insegnavano gli adulti al catechismo, la Confessione è come il “2° Battesimo”.
Gesù ci offre questa nuova acqua differente dall’acqua del Battesimo di Giovanni il Battista. Gesù trasforma questo segno penitenziale in Sacramento.
Dio ci fa nuovi ogni volta che ci confessiamo. E’ come, dopo aver fatto un viaggio nel deserto, finalmente arriviamo a una fontana dove dissetarci e ricominciare.
Come troviamo nel Vangelo:” Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna». (Gv 4,13-14)
Se per noi Gesù è questa acqua nuova, ci sentiremo sempre più pronti a ricominciare.
Vediamo i giocatori di calcio che, quando hanno sete durante una partita e si fermano un attimo a bere, sembra che poi corrano più veloci.
Questa è la Grazia della Confessione.
“Il perdono è una forza che resuscita a vita nuova e infonde il coraggio per guardare al futuro con speranza”.(Papa Francesco)
Questo è il dono del perdono: La Grazia di ricominciare sempre.
Gli adulti, invece, abbiamo il difetto di paragonare l’amore di Dio a quello dell’uomo pensando che Dio poi “ricorda e rinfacci” i nostri peccati.
Invece dovremmo imparare quello che diceva il santo curato D’Ars:
”Dio non ha memoria del peccato”.
Dopo la Confessione è veramente una vita nuova, nel senso che abbiamo ricevuto quella Grazia di ricominciare a migliorare e ad impegnarci a non ripetere gli stessi peccati.
Misericordia non significa che tutto è lecito perché tanto Dio perdona.
Se io sono innamorato di Dio, evito il peccato, evito di offenderlo.
Anche Gesù alla samaritana che viveva nel peccato disse: «Va’ a chiamare tuo marito e poi ritorna qui». Rispose la donna: «Non ho marito». Le disse Gesù: «Hai detto bene: “Non ho marito”.Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito. In questo hai detto il vero».
(Gv 4,16-18)
Gesù gli offre il dono di saper vedere Dio e di saperlo riconoscere :
”Dio è Spirito e quelli che l’adorano bisogna che l’adorino in spirito e verità».(Gv 4,24)
L’acqua di cui si parla nel Vangelo è lo Spirito di Dio.
Senza la Sua Grazia non si può ottenere la salvezza. Non posiamo dire:
“Io mi confesso da solo”.
La Chiesa ha avuto il dono di poter perdonare:”Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi». ( Gv 20,22-23)
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