venerdì, 22 Novembre 2024
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omelia FESTA DEL 20 NOVEMBRE 2022 “Madonna della Pietra” (domenica festa Cristo Re)


Oggi celebriamo la festa di Cristo Re dell’universo. Con questa domenica concludiamo il tempo ordinario. Da domenica prossima inizierà l’Avvento, il nuovo anno liturgico.
Oggi, anche se abbiamo anticipato di un giorno, è la festa in cui ringraziamo la Madonna della Pietra per averci salvato dall’alluvione del 1935. Insieme alla Comunità di Cardinale, preghiamo per i defunti di quel drammatico giorno e ricordiamo anche gli amici disabili e volontari unitalsiani del 11 settembre 2000.
Ringraziamo la Madonna perché, come Madre, è sempre un divenire nuovo all’esser compagnia nella nostra vita, anche nel dramma del dolore.
Pensando all’anno che verrà e pensando che oggi è la vigilia di un evento di tanti ani fa, vorrei proporre una meditazione sul “senso della vigilia”.
Potremmo dire che ognuno di noi vive una sua “vigilia personale”.
Penso alle mamme in dolce attesa e ripeto quello che diceva don Giussani: “Il più grande sacrificio di una mamma è non poter vedere i figli già grandi, ma il sacrifico e la bellezza di ciò, sta nella trepidazione di vederli crescere”.
Penso a chi aspetta un risultato importante lavorativo o per salute.
Cosa sarà il dopo, quando avrò ricevuto la risposta?
Effettivamente non c’è la certezza del domani.
La fede però è questo affidarsi a Cristo. Lui è il vero domani.
Pensiamo al vangelo di oggi :Mi piace riportare quel passo di un romanzo sul buon ladrone in cui l’autore concludeva così: ”Se pensiamo alla domanda che fa il buon ladrone “Gesù ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”, non c’è il punto interrogativo, cioè, non aspetta una conferma da parte di Gesù. Si affida a Lui”.
Anche la Madonna, come sposa e madre, avrà guardato al “domani” con trepidazione.
Chi è egoista pensa solo a se stesso. Chi ama, invece, si pone in avanti e si affida a Colui che è il vero senso del tempo.
“Una vita di fede non è un equilibrio tranquillo. Una vita di fede è uno squilibrio permanente in Dio”.(Bernardi Besret)
La veglia, questa attesa del domani, pone anche la provocazione a non condividere quel “fare politica” di alcuni che la riempiono di preoccupazioni e di pessimismo, cioè, fanno leva contro questo o quell’altro per creare poi una “guerra tra poveri”.
Credere, invece, è vivere la speranza in Colui che è il tempo.
Come mediteremo poi alla festa dell’Epifania,Dio si è fatto carne e nella Madonna noi viviamo il suo essere “vaso della speranza”. Nelle litanie diciamo: “vas spirituale” ,cioè, “donna piena di Spirito Santo, piena di Grazia”.
Perché ci affidiamo alla Madonna?
Perché in Lei noi viviamo il vero senso della bellezza e, quindi, della speranza.
“Chi mai potrà esprimere il tuo splendore? Chi mai potrà narrare a parole la tua straordinaria bellezza? Chi avrà il coraggio di annunziare la tua grandezza? Tu hai reso bella la natura degli uomini, tu hai superato le schiere degli angeli”.(San Sofronio)
Abbiamo bisogno della bellezza del domani.
Vivere la festa: Questo il segno di una Comunità che si arricchisce di un confronto e vive nella comune preghiera l’ideale di essere assemblea di Dio, battezzati alla sorgente della salvezza.
La vita, a volte, ci può apparire come se fosse notte.
Abbiamo vissuto spesso questo momento di attesa e sarà anche domani così.
Siamo come le persone del vangelo di oggi che stanno sotto la croce. Siamo in attesa di Dio che si riveli come tale:”Il popolo stava a vedere: i capi, invece, deridevano Gesù dicendo:”Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto”.
Dio si è rivelato e nella Madonna noi viviamo il dono di questa rivelazione.
Nella Madonna, noi viviamo la fede del domani, anche sotto la croce.
Maria, donna della speranza.
Cos’è questa virtù?
Ve lo spiego con le parole di Charles Peguy:”E’ lei (la speranza) nel mezzo che si tira le sue sorelle grandi (fede e carità) e che senza di lei loro sarebbero nulla, se non due donne già anziane”.