domenica, 8 Settembre 2024
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OMELIA ESEQUIE PINA RIOLO (Gasperina)


Nel vivere il dolore della morte della nostra sorella Pina, penso anche al dramma vissuto prima del passaggio a questo mondo nell’incontro col Padre.
Il dramma del dolore vissuto di una madre e sposa, è un momento che fa paura ad ogni mamma in particolare.
Conoscere la sofferenza che una persona ha vissuto prima di te, come lo è stato col marito pochi mesi fa. Non pensiamo che si poi semplice. Anzi, forse ci fa più paura.
“Ci si aspetta di tutto, ma non si è mai preparati a nulla” – Anne Sophie Swetchin
È proprio in queste occasioni che l’uomo copre la sua fragilità e la paura di ciò che sarà.
Nella nostra vita, avviene in un momento, quando scopriamo di essere genitori, e più invecchiamo e la paura aumenta. Quella di sopravvivere ai nostri figli.
La paura di una madre è sempre quella di lasciare soli i figli.
A chi ti affidi in questo momento?
Il poeta Dante, rivolgendosi alla Madonna, così scriveva:” Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai inteso al mondo che qualcuno sia ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo aiuto, chiesto il tuo patrocinio e sia stato da te abbandonato. Animato da tale confidenza, a te ricorro, o Madre, Vergine delle vergini”
Rivolgiamoci a Lei, noi che la veneriamo col titolo “Madonna dei termini”.
In lei viviamo questo appellativo “termine”, in Lei ci consoliamo, in Lei invochiamo la Provvidenza, cioè, la luce vera in questo momento buio.
Ieri abbiamo concluso il mese dedicato al cuore di Gesù.
Dio si è fatto amore.
Come può Dio essere amore, in questo dolore?
La risposta la troviamo riflettendo su ciò che noi viviamo anche ora: ”Può una madre dimenticarsi dei figli?”.
Dio non perde la memoria.
Come insegnava sant’Agostino: ”Dio non ci abbandona, anche quando ci abbandona”.
Gesù ama l’uomo e vive con l’uomo questo passaggio della sua vita.
Gesù è vita anche nella morte, ci fa vedere una madre bella, anche nel dolore, ci fa amare una madre anche quando essa non corrisponde più alle nostra aspettative, ci aiuta a ringraziare la vita anche quando tutto appare spento.
Cristo nella resurrezione ci offre il dono di credere.
Sono parole queste, che possono essere dette per consolare il nostro animo, le nostre paure e timori e lo sono veramente: Sono solo parole.
Però questo è il capovolgimento nella storia.
Questo è stato l’avvenimento di Cristo: Che la Parola di Dio, il Logos, si è fatto carne, si è fatto presenza al nostro cuore e, quando un figlio è stanco di cercare il Padre, Lui, il Padre stesso si fa cammino verso di noi.
Non chiedo di consolarci dicendo: ”Ha finito si soffrire”.
Sarebbe come un voler giustificare l’assenza di una persona amata.
Si ama di più, invece, quando vivi con l’altro il cammino della croce.
Quando tutto è vuoto, prima il papà e poi la mamma, ricordiamo al nostro cuore che l’assenza la fa l’uomo e non Dio.
Cristo è vivo nella nostra realtà ed è risposta a questo vuoto, con l’amore che ci offre nel dono dei genitori.
Una madre è memoria dell’amore di Dio.
Le cose si ricordano, una casa, un libro, ecc.. non le persone.
Se si ama, si vive la memoria, e questa è una grazia che Gesù ci offre.