lunedì, 25 Novembre 2024
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omelia ESEQUIE DOMENICO VECCHI


Il vangelo delle vergini che attendono lo sposo, ci invita a comprendere l’imprevedibilità della vita.
Lo sposo arriva quando non sai e noi viviamo in questa attesa per riscoprire la vita come dono in cui ci ritroviamo.
Oggi, in particolare, come Comunità tutta, siamo riuniti per pregare per il nostro fratello Domenico e per tutta la famiglia in un momento drammatico. La domanda sul senso della vita scuote dentro tutti .
Ci chiediamo perché Dio ha scelto ora.
I nostri progetti e i nostri propositi erano quelli di vivere ancora dopo l’incontro con Lui.
Ogni uomo progetta sempre in avanti. In questi momenti, ogni giovane genitore si pone quella domanda che avrà messo in un angolo del suo cuore ma è lì sempre presente, che sarà dei miei figli se io non ci sarò più?
Dopo che si è diventati padri, si progetta di condividere il proprio amore con i figli e per la famiglia.
In ogni istante della propria vita, tutto è sempre un lavoro per gli altri.
“La vita di ogni uomo finisce nello stesso modo. Sono i particolari del modo in cui è vissuto e in cui è morto che differenziano un uomo da un altro “.(Hemingwai)
In questo momento, per tutti noi è difficile trovare quella parola di consolazione, quella speranza di guardare oltre a tutto ciò che oggi vediamo.
Nel nostro cuore un silenzio domanda e coinvolge tutti, perché scopriamo come sia difficile porre con sicurezza i nostri progetti.
Quando muore un amico, quando in questo mondo ci lascia una persona con cui abbiamo vissuto insieme il cammino della vita, è come il venire meno di un qualcosa.
Sant’Agostino diceva:”Dio non ci abbandona neanche quando ci abbandona”.
Dio, cioè, è quella presenza di speranza più vera ora che quando eravamo tranquilli.
Viviamo questo tempo che stiamo per iniziare, il tempo di quaresima, questo tempo che ci accompagna al dono della Pasqua, al dono della resurrezione!
Solo in Cristo riscopriamo il senso della vita e quello della morte.
Il nostro fratello Domenico ha lasciato questo mondo il giorno in cui noi abbiamo festeggiato la madonna di Lourdes.
Proprio alla Madonna chiediamo che interceda per noi per non sentirci soli, per poter vivere quella Sua compagnia. Proprio Lei, come madre, può sostenerci in questo dolore muto.
Lei, di fronte alla croce del Figlio, si pone con questo sguardo muto. Questo dolore non ha più parole, se non dire “Amen” .
Il nostro Papa Francesco dice:”Avere fede non significa non avere momenti difficili, ma avere la forza di affrontarli sapendo che non siamo soli”.
Ora, la nostra Comunità offre a tutta la famiglia la nostra preghiera, quella preghiera di consolazione e di compassione per un dolore così grande, perché nessun genitore dovrebbe seppellire i propri figli.
Dio ci accompagna in questo momento.
Viviamo nel nostro cuore questo silenzio di attesa, come le vergini sagge del vangelo che attendono lo sposo che si offre a noi nella Misericordia della festa in cielo, insieme ai santi.