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Abbiamo appena finito di celebrare la Santa Pasqua, tempo di festa ma anche tempo in cui spero sia nata la domanda sul perché ho scelto di vivere per Cristo.
C’è sempre un dubbio sulla Sua esistenza e , nello stesso tempo, ci si ritrova ad un bivio se perseguire o abbandonare.
Siamo come l’apostolo Tommaso del vangelo di oggi:
La scelta di aderire alla fiducia degli amici apostoli che gli dicono:”Abbiamo visto il Signore!” e lui che contrappone diremmo il suo agnosticismo:”Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo”.
Dov’è la misericordia del Padre in tutto questo?
In questa domenica dopo Pasqua, voglio riportare la stessa meditazione che faccio ogni volta che leggo questa pagina del vangelo La misericordia del Padre è che Gesù, nonostante la nostra difficoltà a credere, i nostri dubbi, la mancanza stessa di fiducia che si ha nella compagnia, Lui si fa prossimo, cioè, si fa reale e ci aiuta a credere: “Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!”
Immaginate per un momento il famoso quadro di Caravaggio che riporta questa scena. Il chiaroscuro che si crea sulla fronte aggrottata di san Tommaso ne rende ancora più evidente l’emozione, come la piega della carne del costato che vivifica il corpo del risorto.
Gesù si fa reale nella nostra vita. Solo così la scelta di seguirlo diventerà sempre più un vero cammino di fede.
La risposta dell’apostolo:”Mio Signore e mio Dio!”
Una sintesi di ciò che è veramente fede.
È il passaggio dall’incredulità alla fede.
“Signore-kiros” Lui è veramente il Signore, il sovrano dell’universo.
E quando Tommaso dirà: “Mio”, cioè, è tutta la mia vita.
Meditiamo la misericordia di Dio per chiedere la Grazia di credere. Più la fede è forte, più saremo testimoni del gusto di vita nuova che ci ha offerto Cristo risorto.
Cosa ci ha insegnato la differenza di questa domenica con la massa della settimana scorsa?
Ve lo spiego riportando un insegnamento dei Blaise Pascal: ”Esistono pochi veri cristiani, intendo dire di fede. Ce ne sono tanti che credono, ma per superstizione. Ce ne sono tanti che non credono, ma per dissolutezza.” Pensiamo ai genitori e ai giovani che si limitano a vivere la festività della Pasqua ma non la vera festa. Voi che siete sempre qui ogni domenica, siete quelli che nel vangelo Gesù dice :”Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».