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omelia domenica 31 gennaio 2021

IV^ DOMENICA DEL Tempo Ordinario ANNO B
La centralità della liturgia della parola di oggi è in un passaggio:
” «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità”.
Nella lingua italiana, il termine autorità ha vari significati.
In questo caso è bene specificare cosa significa “autorità”.
Insegnare con “potere”.
La Sua parola è veramente unica. Si stupivano perché erano meravigliati del suo insegnamento.
Come abbiamo meditato nelle ultime due domeniche, c’è chi lo seguirà per questo, c’è chi si ferma solo allo stupore del momento.
Autorità, tradotto correttamente, sarebbe”autorevolezza”, cioè, faccio quello che io dico.
Ecco perché seguire Gesù è un atto di fiducia nella Sua parola.
Non è un insegnamento autoritario, cioè, limitato a cosa tu devi fare, ma autorevole, cioè, relativo a quello che io faccio per te.
Oggi non potevo non citare san Giovanni Bosco che, a riguardo, così insegnava:” Tu non devi essere un predicatore, ma hai una maniera efficacissima per predicare: il buon esempio”.
Gesù è il vero ed unico maestro e questo l’evangelista Marco lo sottolinea spesso proprio per aiutarci a riscoprire che la nostra fede non è un’ idea o solo una religione, ma un vivere la volontà.
Rischiamo di limitarci ad essere spettatori.
Benedetto XVI^ paragonava la Chiesa ad una barca.
Anche Papa Francesco, lo rivedevo l’altro giorno nella preghiera dell’anno scorso in piazza San Pietro, riportava lo stesso passaggio del Vangelo:
La paura degli apostoli durante la tempesta.
Papa Benedetto diceva:
“Ho sempre saputo che in quella barca c’è il Signore e ho sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua. E il Signore non la lascia affondare; è Lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto. Questa è stata ed è una certezza, che nulla può offuscare. Ed è per questo che oggi il mio cuore è colmo di ringraziamento a Dio perché non ha fatto mai mancare a tutta la Chiesa e anche a me la sua consolazione, la sua luce, il suo amore”.
La Sua autorevolezza è questo dono che ci accompagna nel cammino della fede.
Oggi è anche la festa di san Giovanni Bosco. Tutti conosciamo la sua storia e il suo impegno verso i giovani. Pensiamo a quante volte sarà rimasto deluso quando i suoi ragazzi, nonostante tutto l’amore possibile, hanno scelto altre strade.
Spesso, nella pastorale giovanile si rimane delusi!
Eppure, egli ha vissuto con lo sguardo in avanti.
Perché?
“Tu sei stato creato per amare Dio, Puoi amare qualsiasi cosa della terra, ma sentirai sempre un vuoto nel tuo cuore se non credi e ami Dio”. (Don Bosco)
Seguire Cristo è un dono che noi condividiamo innanzitutto con Lui.
Ecco perché seguire Cristo. Il suo parlare con autorità-potere è la certezza che la strada che percorriamo è un cammino con una meta e non un viaggio. Per usare un altro termine diciamo che è un continuo peregrinare, la ricerca della nostra vocazione che si fa sempre più vera.