martedì, 1 Aprile 2025
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Omelia domenica 30 marzo 2025 (4^ DOMENICA DI QUARESIMA ANNO C)

Ogni volta che devo preparare l’omelia su questa parabola faccio sempre un pensiero: ”Ma perché parlare, se già è stato detto tutto?”.
Si fa la meditazione solo per offrire qualche spunto e prepararci così alla Pasqua e, in particolare, ai tre giorni di adorazione eucaristica che iniziamo oggi, alla confessione e al precetto pasquale.
Il perdono passa solo attraverso lo Spirito Santo, passa attraverso il sacramento che è un incontro con il sacro e un incontro con Dio.
Come recita il rito dell’assoluzione: “Ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la pace”.
La parabola possiamo dividerla in tre passaggi.
FIGLIOL PRODIGO: L’uomo che si allontana da Dio, che pensa di bastare a se stesso e che lascia la casa del padre (la Chiesa), dove finisce se non come riporta il vangelo:” Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla”
Questo figlio, vive poi il bisogno del Padre, ha bisogno di una casa, ha bisogno di una compagnai (chiesa) in cui si senta amato:” Allora ritornò in sé e disse: “ Mi alzerò, andrò da mio padre”
PADRE: Lui è la casa, è l’accoglienza e non giudica la tua fragilità, anzi, ti riveste della tua dignità: ”Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi.”
Dio è misericordia, è amore materno. Riabbraccia il figlio amato e mai dimenticato: ”Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.”
FRATELLO MAGGIORE: la figura più controversa ed è più quella che ci assomiglia.
Pensa che il fratello minore va perdonato ma a condizione che faccia penitenza ma guardato con sospetto.
Un perdono diremmo “a tempo determinato”.
Oggi è la domenica sia della carità che delle quarant’ore.
Cos’è l’Eucarestia se non l’amore vero?
Come riprenderemo poi a Pasqua, il passo della liturgia eucaristica II : ”Questo è il mio sangue verso per voi e per tutti in remissione dei peccati”.
Perché venire in Chiesa in questi giorni per l’adorazione eucaristica e anche la confessione, se non per assaporare il ritorno a casa del Padre?
La gioia di lasciarsi amare, il vivere la festa come ha fatto il Padre con tutti e due i figli.
Un Padre che non giudica ma offre l’amore di essere riconosciuto come Padre-Madre.