sabato, 7 Settembre 2024
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Omelia Domenica 28 luglio 2024 (17^ Domenica del tempo ordinario Anno B)


In queste domeniche iniziamo un tempo di meditazione in cui rifletteremo sul dono del sacramento dell’Eucarestia.
Oggi abbiamo ascoltato il vangelo della Moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Perché questo miracolo è riportato da tutti gli evangelisti?
Quando un miracolo è riportato in tutti i vangeli significa che ha una sua importanza.
Il miracolo, naturalmente, non è solo ciò che si vede, in questo caso la moltiplicazione dei pani e dei pesci, ma il suo significato.
Tutto rimanda all’Eucarestia.
Il miracolo di oggi, simboleggia la ripetitività delle consacrazioni eucaristiche e la miracolosa moltiplicazione delle ostie”. (Felice Rossetti)
Un’eucarestia che poi condividiamo nella carità, perché il miracolo di oggi insegna anche questo: La condivisione. Una caritativa di cui siamo protagonisti, se lo vogliamo.
Pensiamo al vangelo che abbiamo ascoltato:
Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere”.
Gesù ci sprona a farci capire una cosa importante: Il miracolo non lo facciamo noi, ma Lui. A noi chiede di aver fede, cioè, di affidarci a Lui.
Quando medito questo brano del vangelo penso sempre ad una meditazione ad un corso di esercizi spirituali di molti anni fa che ci tenne Padre Mauro Lepori che ci diceva questo (con parole simili):
Il Signore ci chiede di affidare a Lui il nostro pane, quello che abbiamo, poi sarà Lui a fare il miracolo. Ma quanti pani si ammuffiscono nella nostre tasche solo perché non lo diamo a Lui?”
Dio non viene meno alla sua promessa, cioè, alla sua provvidenza che è presenza nella nostra vita, nei nostri affanni o pensieri.
[La moltiplicazione dei pani e dei pesci] non è una magia, è un “segno”: un segno che invita ad avere fede in Dio, Padre provvidente, il quale non ci fa mancare il “nostro pane quotidiano”, se noi sappiamo condividerlo come fratelli”.(Papa Francesco)
L’Eucarestia è questo dono che ci viene offerto, affinché diventiamo comunione con gli altri, diventiamo comunità.
Pensate ad un atteggiamento che, spesso, noto durante la messa: ”Al momento del segno della pace, vedo che in tanti, invece di darvi la mano, vi salutate, come a mantenere una certa distanza, però ai funerali ci tenete a dare la mano con una certa calorosità. Perché?”
Vi interessa più la formalità delle cose che, invece, la comunione?
La Chiesa è Eucarestia innanzitutto.