Concludiamo l’Avvento con la 4^ domenica che quest’anno coincide con la Vigilia di Natale.
E’ l‘occasione per una ulteriore riflessione sulla centralità del Natale che viene riportata nel vangelo: L’annuncio dell’Angelo a Maria.
Molte volte abbiamo ascoltato questo passo del vangelo eppure più lo leggo e più mi piace.
La fede ha un inizio che è l’Incarnazione. Riconoscendo questo mistero, questa presenza di Cristo nella realtà, la fede diventa obbedienza alla vocazione che Dio ci offre, vivendo come la Madonna che ha vissuto il suo SI’ con tutta se stessa.
Vi ho riportato un passaggio del Papa che leggiamo nel Volantone di quest’anno:”La fede, non solo guarda a Gesù, ma guarda dal punto di vista di Gesù, con i suoi occhi: è una partecipazione al suo modo di vedere. La vita di Cristo apre uno spazio nuovo all’esperienza umana e noi vi possiamo entrare. Per permetterci di conoscerlo, accoglierlo e seguirlo, il Figlio di Dio ha assunto la nostra carne. La fede nel Figlio di Dio fatto uomo in Gesù di Nazaret non ci separa dalla realtà, ma ci permette di cogliere il suo significato più profondo, si apre un nuovo modo di vedere. Il vedere diventa sequela di Cristo e la fede appare come un cammino nello sguardo, in cui gli occhi si abituano a vedere in profondità”.
Dio è un mistero e per questo la Rivelazione, quindi l’Incarnazione, è il passo che Dio offre a noi per aiutarci a riconoscerLo.
Quando una mamma ha un figlio, lo riconosce come tale non solo perché lo sente dentro nel ventre e poi lo vede nascere.
È un mistero la vita che Dio ci offre nella Grazia Dio e la viviamo sempre con quel gusto nuovo.
Questa è la concretezza del Natale.
Il Concilio Vaticano II ci presenta la Madonna come il vero modello della fede.
Cos’è allora la fede?
“Il fatto è che la fede serve proprio a informare la vita, a dare forma
alla vita; si capisce a cosa serve la fede solo quando informa la vita, solo quando dà alla vita una forma che solo la fede può darle. Mettere da parte la fede, la rende inutile».(Padre Mauro Lepori)