giovedì, 21 Novembre 2024
Home / Catechesi / Omelia domenica 19 marzo 2023 (4^ domenica di Quaresima Anno A)

Omelia domenica 19 marzo 2023 (4^ domenica di Quaresima Anno A)


Domenica scorsa ci siamo soffermati sul simbolo dell’acqua. Oggi mediteremo sul simbolo della “ luce”,un tema molto caro all’evangelista Giovanni.
La guarigione del cieco, come ogni miracolo, rimanda all’ altro. Non bisogna fermarsi alla sola guarigione fisica.
Cristo si offre come Grazia della luce in un mondo buio, caduto nel peccato perché, quando vivi il male, sei nelle tenebre.
Pensiamo al momento della passione:”Giuda, dopo aver tradito Gesù, usci’ fuori e fu notte”.
La luce di Cristo, questo vedere e saper discernere è il dono dello Spirito Santo, il dono della sapienza e anche della scienza, affinché non ci sentiamo smarriti.
Pensate allo stile di vita di un cieco. Non vedendo non ha fiducia in chi gli sta attorno e ciò lo porta a chiudersi in se stesso.
Dio offre la Sua mano-luce affinché noi non ci sentiamo soli.
Di fronte a Gesù che si offre come il Messia, luce del mondo a cui noi ci poniamo col fare una scelta concreta, perché la fede è la scelta di essere Suoi. La religiosità, invece, è altro: Non è fede.
Ricordo sempre questo passaggio tratto dal film “Il coach carter”
“La nostra più grande paura non è quella di essere inadeguati. La nostra più grande paura è quella di essere potenti al di là di ogni misura. E’ la nostra luce e non la nostra oscurità che ci spaventa di più. Agire da piccolo uomo non aiuta il mondo… Non c’è nulla di illuminante nel rinchiudersi in sé stessi così che le persone intorno a noi si sentiranno insicure. Noi siamo nati per rendere manifesta la gloria che c’è dentro di noi! Non solo in alcuni di noi, ma in tutti noi! Se noi lasciamo splendere inconsciamente la nostra luce diamo alle altre persone il permesso di fare lo stesso. Appena ci liberiamo della nostra paura, la nostra presenza automaticamente libera gli altri.
Solo in questa certezza di ciò che siamo, di ciò che Dio ha scelto per noi, la nostra vocazione-destino, l’uomo vive quel cammino e quella testimonianza,siamo, cioè, quella mano-luce che accompagna chi è cieco nella fede verso l’incontro con Dio.
È quale è il bello di tutto questo?
Che siamo Chiesa, una compagnia che segue una via verso la vita ed incontra la verità che è una persona: Cristo.