XXXIII DOMENICA DEL Tempo Ordinario ANNO B
La domenica di oggi, per noi come comunità parrocchiale, è la festa del ringraziamento alla Madonna della Pietra ma soprattutto è la giornata mondiale dei poveri. Un’ occasione che ci ha proposto il Papa ormai da 8 anni: vivere questo momento in cui si sta per concludere l’anno liturgico (celebreremo domenica prossima la festa di Cristo Re).
L’invito del Papa come scrive nel suo messaggio: ”La preghiera del povero sale fino a Dio”, riporta l’invito a riflettere sul rapporto intimo dell’uomo con Dio.
Un rapporto che noi viviamo spesso anche nella conflittualità.
Riprendiamo il versetto dell’Aleluia: ”Vegliate in ogni momento pregando,
perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo.”
La veglia, cioè l’attesa, un momento in cui si mette in gioco la nostra fede.
Lo abbiamo meditato nel novenario dei defunti, il vangelo delle vergini stolte e sagge che aspettando lo sposo, tutte si addormentano, anche le sagge.
Ma c’è il momento in cui lo sposo arriva e allora le vergini sagge, coloro che hanno atteso, si destano dal sonno e sono pronte.
Il vangelo oggi riporta questo paragone: “Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte”.
Cosa riporta tutto questo, pensando alla giornata dei poveri?
Vivere l’occasione, farsi occasione di carità. Vivere e condividere con l’altro una comunione di preghiera.
Siamo tutti in attesa. L’uomo che prega scopre la sua povertà e riconosce la vera ricchezza. Ricordiamo la storia del giovane ricco che nel momento in cui Gesù gli chiede di lasciare tutto, lui scopre amaramente che aveva fatto dei sui beni, un idolo. Pensava di credere in Dio, ma invece erano i suoi beni il vero Dio.
“Il povero, non avendo nulla a cui appoggiarsi, riceve forza da Dio e in Lui pone tutta la sua fiducia. Infatti, l’umiltà genera la fiducia che Dio non ci abbandonerà mai e non ci lascerà senza risposta.”( Papa Francesco)