Dopo la meditazione di domenica scorsa, sul ”credere e non credere” degli apostoli e san Tommaso in particolare, anche oggi la riflessione sarà su questo tema.
Pensiamo un po’:” Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?”
Nonostante le varie apparizioni, come abbiamo ascoltato anche all’inizio del vangelo: ” In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.”
Gli apostoli continuano a non credere.
La forza della fede, questo passaggio dallo stare chiusi nel Cenacolo e poi essere una “chiesa in uscita” avverrà solo dopo la Pentecoste, solo col dono della Grazia dello Spirito Santo, l’uomo acquista la fede del credere.
Quella fede che spesso a noi viene meno, pensiamo di fronte anche alle avversità delle guerre.
Spesso mi capita di leggere alcuni scritti del dopo guerra (2^ guerra mondiale) dove la maggior parte degli ebrei che hanno vissuto il campo di concentramento, hanno abbandonato la fede.
Lo penso spesso anche di altri, nostri familiari o amici, che di fronte alle difficoltà, hanno abbandonato la via del Signore.
“Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene, se da noi, Signore, è fuggita la luce del tuo volto?». (Salmo Responsoriale)
Perché avviene questo?
Perché dipende cosa c’era prima.
Se Dio è risposta ad un tuo bisogno, la sua esistenza (cioè la tua fede in Lui) si conclude con la soddisfazione o non, del tuo bisogno.
Gesù non ha annunciato un trionfo della fede, cioè non ha proclamato una resurrezione diremmo “spettacolare”.
Riprendiamo il vangelo: “Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture”
C’è un cammino nella fede che è già stato annunciato in precedenza, nell’antico testamento, i profeti hanno proclamato che il messia porterà un annuncio di conversione che chiederà al fede all’uomo, di non limitarsi al solo reale.
Chi cerchiamo veramente?
Cosa desideriamo veramente?
Qual è veramente il nostro bisogno?
È veramente la pace?
Gesù lo proclama:” Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!»
La pace è al Sua Presenza.
Mi colpiva questo pensiero di Pavel Evdokimov: “O l’uomo è angelo di luce, icona di Dio a Sua somiglianza, oppure porta l’immagine della bestia e si fa scimmia”