XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C 2022
Oggi celebriamo la 6^ giornata mondiale dei poveri, una giornata voluta dal nostro Papa Francesco per invitare la Chiesa a vivere da protagonisti l’impegno verso i poveri.
Da ricordare il messaggio della solidarietà, scritto dal nostro Papa all’inizio della guerra in Ucraina, senza dimenticare tutte le altre guerre:
” La solidarietà, in effetti, è proprio questo: Condividere il poco che abbiamo con quanti non hanno nulla, perché nessuno soffra. Più cresce il senso della Comunità e della Comunione come stile di vita, maggiormente si sviluppa la solidarietà”.
E’una solidarietà che abbiamo vissuto e che viviamo in più occasioni, sia con la raccolta che abbiamo fatto per l’Ucraina, sia con le altre proposte. Perché è importante questa solidarietà che, diremmo, è anche con un aiuto economico?
“Davanti ai poveri non si fa retorica, ma ci si rimbocca le maniche e si mette in pratica la fede attraverso il coinvolgimento diretto che non può essere delegato a nessuno”. (Papa Francesco)
La solidarietà si fa con i fatti e non solo con le promesse.
Essa deve andare oltre l’assistenzialismo.
Vi riporto un altro passaggio del messaggio del Papa:
”È interessante osservare che l’Apostolo non vuole obbligare i cristiani costringendoli a un’opera di carità. Scrive infatti: «Non dico questo per darvi un comando» (2 Cor 8,8); Piuttosto, egli intende «mettere alla prova la sincerità» del loro amore nell’attenzione e nella premura verso i poveri (cfr Ibid.)”.
Che non diventi una giustificazione quando qualcuno dice:
”Chissà se veramente andranno ai poveri ecc…!”.
Di solito, riportano queste espressioni, coloro che non si impegnano mai. Se non c’è la fiducia nell’altro, allora perché non ti adoperi tu personalmente?
Il povero è colui che ha un bisogno e a te offre l’occasione di vivere la carità che è un incontro. Non un dare o un ricevere, ma un incontro.
L’altro è un bisogno che vuole condividere con te la sua storia.
Il nostro Papa, nel suo messaggio, ci offre una proposta davvero importante: ”Incontrare i poveri permette di mettere fine a tante ansie e paure inconsistenti per approdare a ciò che veramente conta nella vita e che nessuno può rubarci: L’amore vero e gratuito”.
Offriamo questo amore gratuito! Offriamo la propria presenza!
Quest’estate, durante un funerale, vi facevo questa provocazione:
”Fa caldo. Ognuno di voi, quindi, vada a comprare un gelato e lo porti alla propria mamma o a chi sa che lo desidera. Non togliere la scusa che ha il diabete”.
Una provocazione non tanto per il “gelato” in sé, ma per un invito a cogliere l’occasione per essere presenza con l’altro.
“Quella sorta di intelligenza che fa nascere in un uomo la carità, il rispetto per i più infelici”. BERNARD MALAMUD
Viviamo questo “rispetto”!
Come ci insegnava San Vincenzo de Paoli: ”I poveri sono i nostri padroni”. Sono, cioè, quel ponte che ci accompagnerà al paradiso dove gusteremo la dolcezza della ricchezza vera di Dio.