venerdì, 22 Novembre 2024
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Omelia domenica 12 novembre 2023 (XXXII Domenica del tempo ordinario Anno A)


Questa pagina del vangelo capita di ascoltarla spesso nel rito delle esequie e viene proposta particolarmente quando celebriamo la morte improvvisa del defunto.
È la parabola delle Vergini sagge e stolte.
L’insegnamento di questa parabola non è soltanto il vivere in perenne attesa, come insegnava san Giovanni Bosco:”Lavorate come se dovesse vivere mille anni e vivete come se dovessimo morire oggi”.
La fede delle vergini sagge, il vivere in attesa dello sposo (Cristo) che può tardare o venire prima, non è tutto stabilito. E’ il Mistero della vita stessa.
Ricordo ancora la predica di un monaco conventuale, più di 40 anni fa, che raccontava che una volta una donna gli confidava di avere un tumore terminale e lui le rispose: ”Meglio, così avremo il tempo di prepararci all’incontro con Gesù”.
Non è cinismo: E’ la scelta di vivere verso Cristo.
Riporto un passo della storia di santa Maria Goretti che mi ha fatto sempre riflettere. Ce lo diceva una volta un predicatore . Pensate al coraggio che ha avuto il prete nell’avvinarsi alla santa nel momento cruciale in cui stava per morire e chiederle:”Perdoni il tuo assalitore (si chiamava Alessandro)” e lei rispose:”Non solo lo perdono, ma pregherò per lui dal cielo”.
Solo chi vive con lo sguardo al regno di Dio, vive una fede che coinvolge le nostre scelte di fede.
Cos’è questo olio per le lampade?
È avere la Grazia per ciò che fa luce alla fede.
Senza, non possiamo entrare e vedere il Mistero, se tutto è basato sulle nostre forze.
C’è un racconto particolare che voglio riportare, un racconto buddista.
Un uomo doveva attraversare una serie di fiumi e, quindi, si costruì una zattera. Passato il primo fiume, cosa avrebbe dovuto fare se non mettersi in spalla la zattera fino al prossimo fiume o lasciarla lì e costruirne un’altra una volta arrivati al prossimo fiume.

Se non lasci il peso di questo mondo, rimarrai sempre ancorato a questo mondo.
Si lascia il vecchio per seguire il nuovo e il vecchio ti aiuterà a costruirne uno migliore.
Ricordo un pensiero sul rapporto dell’amicizia che mi ha sempre fatto riflettere e che mi ha portato anche a decidere proprio se continuare o meno il rapporto con l’altro: ”Mi dà fastidio stare con gente che dice di attendere la vita nuova con la stessa noia con cui si attende il tram”.(Ignazio Silone)
Cosa cerchiamo veramente nella vita e cosa desideriamo?
A volte pensiamo di non trovare veramente ciò che desideriamo. Eppure la prima lettura di oggi, dal libro della Sapienza, nei primi versetti riporta questo splendido passaggio: ”La sapienza è splendida e non sfiorisce. Facilmente si lascia vedere da coloro che la amano e si lascia trovare da quelli che la cercano. Nel farsi conoscere previene coloro che la desiderano”.
Alimentiamo questo desidero, alimentiamo la lampada della fede con l’olio della grazia dello Spirito santo che riceviamo nei sacramenti!
L’Eucarestia, in particolare, preceduta dalla Confessione!