giovedì, 21 Novembre 2024
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omelia Domenica 11 agosto 2024 (XIX Domenica del tempo ordinario anno B)


Continuiamo la meditazione della parola di Dio sull’Eucarestia del mese di luglio e agosto.
Gesù riporta un’espressione molto importante:”Io sono il pane della vita”.
Di quale vita parla?Della vita eterna.
Senza la Sua grazia non si può ottenere il premio della promessa che è la vita eterna in Lui:”Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno”.
Non c’è salvezza senza sacramento.
Questo lo dico e lo ribadisco perché, in un epoca come la nostra dove tutto si riduce a sentimentalismo perché nasce dal relativismo, pensiamo che la salvezza sia una cosa nostra e che dipenda da noi.
La salvezza è un dono di Dio e senza questo incontro non ci può essere un passaggio alla vita nel Padre.
Spesso viviamo come protesi in avanti. E’ bello questo, ma dimentichiamo che il presente è la strada su cui camminiamo.
Se in questa strada manca la forza delle gambe, non cammini.
Come abbiamo ascoltato dalla prima lettura: ”Alzati, mangia perché è troppo lungo per te il cammino”.
Questa forza te la offre Gesù nel dono della Eucarestia.
Il viverla con intensità, il fare vera comunione con Lui e,quindi, un partecipare alla messa preceduta dalla confessione, ti aiuta a riscoprire ogni giorno la bellezza di questo dono. Questo fare la comunione senza mai confessarsi è come dire :“Io sono giudice di me stesso e l’Eucarestia non è un dono, ma un mio diritto”.
Dove conduce questa strada?
Pirandello nell’opera “Il fu Mattia Pascal” scriveva: ”Non possiamo comprendere la vita, se in qualche modo non spieghiamo la morte”.
È come se avessimo timore di affrontare il tema dei “Novissimi” che sono “Inferno, Purgatorio e Paradiso”.
Cosa veramente ci scuote e ci muove dentro se non la bellezza che Dio ci attende?
Che senso avrebbe il dono delle indulgenze che stiamo vivendo come comunità parrocchiale (anniversario del santuario) se non perché c’è una comunione con i santi?
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
È un dono che viene dall’Alto, è un avvenimento all’incontro con Cristo che ci cambia dentro.
Non viviamo la novena alla Madonna della Pietra per tradizione popolare, ma perché è una scelta di cammino della fede che in questa sosta diremmo “estiva” ci risveglia il cuore a credere che tutto ha un senso solo nell’incontro col Padre.