Quando meditiamo questo brano, ci soffermiamo solo su un aspetto direi “materiale”, come a voler giustificare la nostra mancanza di offerta concreta verso la Chiesa.
Rileggiamo, invece, il vangelo con attenzione: ”In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere» .
Prima vi spiego brevemente come avveniva la scena di questo momento. Allora c’erano delle casse del tesoro del tempio “gazofilacio” (una stanza-cella dove c’erano 13 casse in tutto) e si mettevano le monete. Un sacerdote valutava la qualità delle monete (del tipo se erano argento o oro ecc..) e se l’offerta era sostanziosa, lo annunciava ad alta voce (come si faceva una volta con le feste dei santi, quando si attaccavano i soldi. Chi metteva di più, li attaccava ai nastri davanti, chi metteva di meno, li attaccava ai nastri che stavano dietro). Ecco perché c’è una sottolineatura nel vangelo:” Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera…”
“Tutti i hanno gettato parte del loro superfluo”. Poniamoci la provocazione: ”Cos’è il superfluo?”
Noi diamo quello che non ci serve.
Sia quando ero direttore della Caritas che tutt’ora, mi arrivano richieste del tipo: ”Ho dei vestiti da buttare, li posso dare ai poveri?”.
Ma se sono da buttare, perché darli ai poveri? Questo è il superfluo.
Un’altra provocazione. Sabato prossimo si svolgerà la raccolta alimentare per i poveri: “Perché in questa occasione offriamo il prodotto meno costoso invece di offrire lo stesso prodotto di qualità che compriamo per noi?” (Si può offrire un prodotto meno costoso, solo se invece aumentiamo in quantità)
Se invece siamo come la vedova: ”Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
Significa che “Il tempio che rappresenta Dio” io getto-offro tutta la mia vita a Lui, cioè, credo pienamente nella Sua provvidenza.
Non è un brano del vangelo questo in cui ci soffermiamo a sottolineare la differenza economica della questua o le offerte. Tutt’altro, ha un significato più profondo.
Pensiamo a domenica prossima quando celebreremo la giornata mondiale dei poveri.
Come vivo questo richiamo alla mia vocazione di cristiano, nell’entrare in rapporto col bisogno dell’altro?
“Se tu sei moneta di Dio, spenditi nel servizio di Dio “. (Sant’Agostino)
Gesù ci ha offerto tutta la Sua vita e voglio concludere riportando una meditazione che facevo alla festa dei santi Medici.
Gesù è nudo sulla croce, si offre nella sua più totale umiltà, ama talmente l’uomo che si lascia spogliare. Come poi farà anche san Francesco d’Assisi. Rinunciare ai beni di questo mondo per rendere concreta la beatitudine del vangelo: ”Beati i poveri in spirito”.
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