I^ DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO A
La pagina del Vangelo di oggi che in modo approfondito ed esegetico
l’abbiamo affrontata nel mese di febbraio nella catechesi biblica.
Oggi vi voglio riportare una sintesi e una lettura diversa della tentazione di Gesù nel deserto.
Su questa pagina del Vangelo mi ha colpito una meditazione di Don Luigi Epicoco che ha riportato una lettura diversa da quella che di solito
abbiamo sempre dato.
Leggiamo al contrario: Non come una tentazione del diavolo, ma come una prova dello Spirito Santo.
Innanzitutto, cos’è il deserto?
E’ il momento in cui facciamo silenzio, il momento in cui escono fuori le domande e per non rispondere alle vere domande della vita di cui sappiamo le risposte da dare e vivere, ci riempiamo di altre risposte, legate più ad un bisogno di questo mondo.
Mi colpiva un passo importante di Epicoco che voglio riportarvi: ”Ci illudiamo di essere capaci e quando ci accorgiamo che non lo sappiamo fare, ecco la rabbia, il senso di impotenza, la frustrazione”.
Il diavolo non fa altro che questo: Offrire una soluzione che arricchisce lo spirito ma ci allontana da Dio.
“Confondiamo la tentazione con l’esperienza della mancanza”.(Epicoco)
Qual è veramente il mio bisogno?
Nella tentazione, in questo dono che ci offre lo Spirito Santo, è necessario “l’ascolto”, scoprire nella preghiera che Dio mi ama e non mi lascia da solo.
La bestemmia, il peccato più grave, è il non riconoscere la Sua Presenza nella nostra vita.
Vi spiego brevemente le tre tentazioni:
1:TRASFORMARE
Trasformare le pietre in pane, cioè, risolvere i problemi materiali. Papa Francesco :” C’è chi pensa che la soluzione per risolvere il problema della fame nel mondo sia diminuire il numero delle bocche da sfamare: “Ma è una falsa soluzione se si pensa ai livelli di spreco di alimenti e a modelli di consumo che sprecano tante risorse. Ridurre è facile, condividere invece impone una conversione, e questo è impegnativo”..
Nel porsi in ascolto dello Spirito la domanda è:”Di cosa veramente ho fame?”
2:METTERE ALLA PROVA DIO
È la tentazione di quando sfidiamo Dio. Se Lui mi ama devo vedere le prove. È mancanza di fiducia in Lui. Fede, invece, significa accogliere la sua parola che trasforma e salva.
3:L’IDOLATRIA
Si potrebbe riassumere in una parola”Il possesso”, mettere al primo posto le cose di questo mondo, anche gli affetti.
Impariamo da Abramo e dal sacrificio di Isacco.
Quale significato vero nasce da questa pagina del Vangelo?
Imparare da Gesù che si affida al Padre, che contrattacca il diavolo nel porre la sua fiducia nel Padre.
Come diceva Epicoco:”Tutto sta in chi vogliamo ascoltare”.
La Quaresima è il tempo della conversione.
Cos’è in sintesi questo termine tanto comune nell’annuncio del Vangelo?
“Il primo vero cambiamento non è quello delle nostre scelte, ma di come leggiamo la nostra esistenza”. (Epicoco)