venerdì, 22 Novembre 2024
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omelia della DOMENICA DELL’ASCENSIONE – ANNO A (domenica 21 maggio 2023)


La festa di oggi non è la conclusione di un anno. Forse la vediamo così dal punto di vista catechistico e pastorale.
Le prime Comunioni celebrate domenica prossima e la Cresima celebrata da poco sono momenti in cui ci soffermiamo e viviamo questo tempo di grazia per continuare il nostro cammino.
Spesso, in estate, alla fine della festa vi ripeto: ”La festa continua”, nel senso che noi viviamo sempre un cammino di fede. Non c’è uno stacco come se il tempo è utile e vivo solo se c’è una festa in particolare.
Gesù, invece, ci insegna la costanza della fede. Il Suo “partire-ascensione in cielo” non è uno stacco dalla realtà,ma l’invito a non dimenticare a riportare al nostro cuore e, quindi, a tutta la nostra persona, che la meta del cammino rimane ed è sempre l’incontro con Cristo in cielo.
Ve lo dicevo in occasione della festa di Pasqua riprendendo la famosa frase di san Giovanni Paolo II:”Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro”. Cos’è questo capolavoro? Scegli di essere santo e scoprirai la meraviglia di ciò che può fare la Grazia dello Spirito Santo in te”.
Un sacerdote riportava questo paragone per aiutarci a capire cosa significa vivere la fede nella vita: ”Essere come gli uccelli, attaccati al ramo ma pronti a prendere il volo”.
L’Ascensione è la realizzazione di questa promessa di Dio che, cioè, Cristo è veramente il Figlio di Dio.
Senza questa “divinità” tutto è perso perchè il tutto si conclude qui.
Non viviamo la fede a tappe!
Ci sconsola dover ripetere la battuta che si fa ad ogni prima Comunione, alla festa di domenica prossima: “Oggi festeggiamo la prima ed unica Comunione”.
Anche voi adulti nella fede, vedete come non c’è una continuità.
Se perdiamo lo sguardo al cielo dove Gesù ci attende, è come fare sì tanti viaggi, ma non fare l’esperienza del vero viaggio,un viaggio che noi viviamo nella sua compagnia più vera:”Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
“Solo chi rischia di andare troppo lontano avrà la possibilità di scoprire quanto lontano si può andare”. ( Thomas Stearns Elio)
La fede è questo rischio, questo affidarsi alla Sua Parola.
La prima lettura che riporta il racconto dell’Ascensione conclude:”«Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».