Di fronte a questa bellezza e a questo orizzonte che si apre di fronte a noi e di cui noi ci gloriamo, facciamo nostra l’espressione di Dostoevskij:
”La bellezza salverà il mondo”.
Cos’è questa bellezza?
A questa domanda, vi rispondo con un’altra:
”Perché mia mamma che è vecchia, nonostante gli acciacchi e le difficoltà, è la donna più bella del mondo?
Perché mio figlio disabile è scartato dai canoni della cultura non solo oggi ma da sempre? Perché non è efficiente? Perché non può fare ecc…
Per me, madre, è il figlio più bello.
Perché la donna che amo è la parte essenziale della mia vita?
Solo se la amo posso comprendere, altrimenti sarebbe solo una compagna di viaggio e non una vera compagnia”.
La bellezza è ciò che noi vediamo oltre l’orizzonte.
La Madonna, questa bellezza è in sé l’amore che coinvolge.
Buonarroti, alla domanda del perché avesse fatto la Madonna giovane (La statua della pietà) nonostante era avanti negli anni al momento della morte di Gesù, rispose:
”Una donna che è senza peccato, è bellezza”.
La beltà, come scriveva Leopardi, questa purezza della vita che noi cerchiamo affinché alimenti la speranza e tutto ciò che viene, non deve essere soltanto un limite.
Bisogna andare oltre le nuvole che ostacolano la vista del giorno.
Si è vero. Siamo certi che oltre a tutto c’è sempre il sole o la luna.
Ma chi ci porta oltre a tutto questo?
“Maria santissima è veramente la mistica scala per la quale è disceso il Figlio di Dio sulla terra e per cui salgono gli uomini al cielo”.
(Sant’Agostino)
Questa certezza della Sua compagnia ci fa vivere il viaggio verso il cielo.
La festa di oggi, la festa dell’Assunzione di Maria in cielo, è la festa del dono del senso del perché vivere la fede.
Senza questo senso, cosa sarebbe tutto ciò che viviamo?
E’ tradizionale dire” Io c’ero alla festa della Madonna dei termini”?
Io so che c’era Lei, al momento del canto “Dall’aurora tu sorgi più bella”, C’era Lei quel giorno che ho invocato il suo nome.
C’era Lei in quella solitudine di domanda del perché ha senso la vita.
Vivere nella Madonna la consapevolezza che il Mistero si è fatto carne che abita in mezzo a noi, la compagnia alla vita per amare la bellezza del dono di una Madre.
Abbiamo bisogno di questa maternità.
Abbiamo bisogno di un Altro che ci ami per ciò che siamo e non facciamo.
Mi pace sempre riportare quel passo del libro di Marcellino pane e vino:
“- A che pensi Marcellino? (Gesù)
- Dove sarà la mamma tua adesso?
– Con la tua!
– Come sono le mamme? Che fanno?
– Danno, danno sempre.
– E che danno?
– Tutto: se stesse, la vita e la luce degli occhi ai figli, finchè diventano vecchie e curve.
– Anche brutte?
– Brutte no, Marcellino, le mamme non diventano mai brutte.
– Devo andare via mi chiamano… Tu vuoi molto bene alla tua mamma?
– Con tutto il cuore.
– Io alla mia di più…
Ecco il dono di Maria, quel suo SI’ all’Annunciazione, quel SI’ che ha rivoluzionato la storia, quel SI’ che ha dato un senso alla mia stessa storia, é vissuto nel dono del Figlio.
Guarda il mare lontano ed anche nella tua notte, in quella notte di mille pensieri e dubbi, ricorda sempre:
”Io sono sicuro solo di una cosa. Che domani la provvidenza si alzerà prima del sole”. (Lacordiere)