Quella di oggi avrebbe dovuto segnare una data particolare:
L’inizio della visita pastorale nelle nostre parrocchie di Chiaravalle e Gagliato.
Oggi, in particolar modo, tanti giovani delle nostre Comunità avrebbero ricevuto il sacramento della Cresima.
Tutto è andato diversamente. Tutto ha avuto un risvolto diverso. Naturalmente ci si chiede il perché.
Innanzitutto voglio riportarvi quello che disse il Card. Comastri domenica scorsa:” La prova di questa epidemia, è un avvertimento, è qualcosa che Dio usa per farci riflettere, per spingerci nella strada del bene. Non perdiamo occasione”.
Cos’è questa occasione?
Io la vivo così, seguendo due modelli:
1: Anni fa ho visto il film sulla storia di san Paolo VI^ e mi ha colpito la scena del suo primo incontro con Pacelli, il futuro Papa Pio XII. Quando quest’ultimo era segretario di Stato, facendo dei colloqui per scegliere i suoi collaboratori, fece questa proposta:”Se lo stato Vaticano verrà invaso da qualche nazione, tu cosa faresti?”. Don Montini (Paolo VI^) Egli rispose:
”Direi messa come ogni mattina”.
Il cammino parrocchiale, anche se con modalità diverse, va sempre avanti. Questa occasione serve per riscoprire una Comunione spirituale con la propria Comunità, al di là dell’essere presenti o meno ad alcune funzioni religiose. Fondamentale riscoprire quella Comunione unica che è donata nel sacramento del Battesimo. E’ vero, sarebbe stato bello ricevere la Cresima, ma sappiamo che con il sacramento della Cresima, noi saremo diventati “Testimoni di Cristo o, come insegnavano a noi i più adulti “Soldato di Cristo?”
Mi domando davvero se la delusione sia stata perché non ho ricevuto il sacramento oppure perché è saltata la festività.
Impariamo ad essere sinceri con se stessi.
San Paolo scrisse ai Galati :” Non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna”.
Come stiamo vivendo questa testimonianza di fede in Colui che è innanzitutto il Mistero della vita e non una festività limitata solo alla pietà popolare?
2: Alla proposta del “io-resto-a-casa” io ho risposto “io-NON-resto-in-pigiama”. Sincerante sono più impegnato in questi giorni che nel resto dell’anno. Senza fare troppa pubblicità, la testimonianza che stanno dimostrando tutte le Caritas diocesane, ci provocano ad una caritativa non limitata al “tempo perso o tempo bello”.
Viviamo questo momento di vera verifica di ciò che siamo e per chi lo facciamo!
Tutti coloro che avevano preparato la visita pastorale, chi già sognava un momento particolare di un incontro e di festa, sarà rimasto deluso.
Da poco abbiamo festeggiato san Giuseppe e proprio ieri leggevo un passo del libro di Don Epicoco che, parlando della delusione di san Giuseppe, scriveva così:” Quello è il momento in cui si gioca veramente la nostra fede, perché la fede non ci risparmia la delusione, però indica come comportarci davanti al crollo delle nostre aspettative”.
Tutto ciò che sta avvenendo è un’occasione per riflettere su noi stessi.
Se avete letto il libro di Primo Levi”Se questo è un uomo”, vi consiglio di leggere l’intervista fatta all’autore, quando dice che tanti in quel momento, hanno perso la fede.
Siamo chiamati a guardare la realtà come occasione in cui riscopriamo che una festa unica si rinnova ogni giorno e mi dà un senso al domani che verrà ed è l’incontro con Cristo.
Sinceramente, io di fronte a tutto ciò:”Dico Messa come ogni mattina”.