Quando mi soffermo con i più piccoli, mi capita spesso di fare un po’ di catechesi per spiegare il tempo come valore, cioè, come occasione per vivere ciò che siamo. Non si dà nulla per caso e non si aspetta che il tempo passi velocemente perché il desiderio è più in là, come voler diventare subito maggiorenni, poter andare a vivere da soli o aspettare subito la sera perché trasmettono il mio programma preferito.
Mi viene più facile spiegarlo agli adulti, riportando solamente un pensiero di Don Giussani che diceva:”Vivere intensamente il reale”, un’espressione che mi ha aiutato a capire il valore del tempo che non è “vivere al massimo o fare di tutto”come se l’esperienza consistesse nel fare tante cose, ma lo “ scoprire il senso dell’istante”.
Ai più piccoli, invece, mi piace riportare un’espressione sportiva.
Pensiamo che i minuti non abbiamo senso? Ebbene, pensiamo ad una partita e a come tutto può capovolgersi in “zona Cesarini” come viene definita dai giornalisti. Se pensiamo ai secondi, pensiamo agli atleti dei 100 o dei 200 metri, alla fatica che fanno negli allenamenti per accorciare di solo alcuni centesimi il loro record e non essere così sempre secondi.
Il tempo è un’occasione in cui Dio ti pone di fronte la scelta di condivisione.
Vi voglio riportare un episodio che mi è successo qualche settimana fa. Dovevo andare in sede Caritas a Catanzaro, ma non avevo un grande desiderio: Quasi tre ore di auto tra andata a ritorno, bus da prendere, attese e così via. Ma un dovere ti spinge ad andare oltre il sacrificio, anzi a dargli un senso. Mi ritrovavo in città in attesa che aprisse un negozio e che arrivasse il bus. Incontrai una coppia di amici. Ci siamo messi a parlare del più e del meno. Ad un certo punto siamo entrati in un discorso più personale e familiare. In poche parole, avevano urgente bisogno di aiuto ed io gli proposi che c’era una possibilità per farlo. In pochi minuti, siamo riusciti a trovare una soluzione che, anche se momentanea, era sempre una soluzione.
Subito dopo ho pensato:”Ma se io quel giorno non fossi andato in sede, avrei vissuto l’occasione di un momento di caritativa davvero unica?”
La vita è fatta di incontri che si vivono in un tempo che sia un secondo, un’ora o anche l’attesa alla fermata del bus.
Dio non lascia passare il tempo. Speranza è essere un passo in avanti.
Bernanos diceva:” Non si guarda all’avvenire come le mucche guardano passare un treno. L’avvenire si fa”.
A chi, spesso, rimanda la presenza alla messa della domenica, riporto quello che diceva con parole simili Papa Giovanni Paolo II^ nell’enciclica della Dies Domini:”Il non venire a Messa è un peccato perché è
un’ occasione mancata”.
Il tempo è un valore solo se prima lo riscopriamo come dopo.
A riguardo, voglio concludere con la spiegazione che dava H. Nouwen spiegando la differenza tra KRONOS e KAIROS. Entrambi i termini significato “tempo”. La prima parola greca “cronos” significa “quantità”, la seconda “kairos” significa “qualità” anzi, come spiegava l’autore, “opportunità”.
Celia Roberto