C’era una volta un principino molto saggio.
Un giorno il re suo padre gli disse:“Figlio, tra il popolo serpeggia il malcontento.Che mi consigli di fare?”
“Babbo,” sentenziò il principino, “fa’ come le nuvole sagge!”
“Che significa?” chiese il re, “Non mi dirai che ci sono nuvole sagge e nuvole stolte.”
“Eppure è così.Se le nuvole fanno cadere la pioggia sui terreni tormentati dalla siccità, sono sagge.Se invece piovono sul mare, sono stolte.”
“Tradotto per la situazione del regno, cosa significa?” indagò il re.
“Babbo, fa come le nuvole sagge!” insistette il fanciullo, “sappi distinguere i deserti dai mari, i poveri dai ricchi.
Fa piovere sul secco, migliora le condizioni di chi sta peggio:questo io lo chiamo un buon governo.Se invece farai piovere sul mare, favorendo i ricchi, aumenterai il disordine.”
“Ma i ricchi mi diverranno ostili e quelli sono potenti!” fece notare il sovrano.
“Se il mare si lamenta di non avere abbastanza acqua,” osservò il principino “sarà il caso di dargli retta?E se minaccia di tracimare con l’acqua che ha, è il caso di dargli ancora più acqua?”
“Mi hai convinto,” disse il re, “cominciamo a mettere in atto le riforme.
Portami il tuo salvadanaio:daremo i tuoi soldini a quel bambino scalzo e affamato che sta passando.Tanto a te non manca niente.”
“Non sia mai!” gridò il bambino.
Il re commentò amaramente:“Ahi ahi, oggi la nuvoletta è stolta!”