Il buon Dio perdonerà solamente coloro che avranno perdonato: è la legge.
I santi non nutrono né odio, né astio; essi perdonano tutto, anzi, ritengono sempre di meritare, per le offese che hanno arrecato al buon Dio, molto di più del male che viene loro fatto.
I cattivi cristiani, invece, sono vendicativi.
Quando si odia il proprio prossimo, Dio ci restituisce questo odio: è un atto che si ritorce contro di noi.
Un giorno dicevo ad una persona: “Ma allora non desidera andare in paradiso, dato che non vuole vedere quell’uomo!” – “Oh, sì che voglio andarci,tuttavia cercheremo di stare lontani l’uno dall’altro, in modo da non vederci”.
Non avranno di che preoccuparsi, poiché la porta del paradiso è chiusa all’odio. In paradiso non esiste il rancore.
Per questo, i cuori buoni e umili, che sopportano le ingiurie e le calunnie con gioia o indifferenza, cominciano a godere del loro paradiso in questo mondo; coloro, invece, che serbano rancore sono infelici: hanno l’espressione preoccupata ed uno sguardo che sembra divorare ogni cosa attorno a sé.
Ci sono persone che, in apparenza devote, se la prendono per la minima ingiuria, per la più piccola calunnia.
Si può essere santi da fare miracoli ma, se non si ha la carità, non si andrà in paradiso.
L’unico modo per spiazzare il demonio, quando questi suscita in noi sentimenti di odio verso coloro che ci fanno del male, è pregare subito per loro. Ecco come si riesce a vincere il male con il bene, ed ecco cosa significa essere santi.