venerdì, 18 Aprile 2025
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I due sassolini


Due sassolini giacevano sul greto di un fiume.
Erano di un intenso colore azzurro: brillavano come due frammenti di cielo caduti nell’acqua.
Sapevano di essere i più bei sassi del torrente e se ne vantavano dal mattino alla sera.
«Finiremo certamente incastonati sulla corona della regina d’Olanda!».
Un mattino una mano d’uomo entrò nell’acqua e li raccolse.
Finirono in una scatola insieme ad altri sassi colorati.
Rimasero per ultimi.
Poi una mano li prese e li schiacciò di malagrazia contro il muro, in un letto di cemento appiccicoso.
I due sassolini si ritrovarono inchiodati. «Asini incompetenti! Non hanno capito la nostra importanza!».
Il tempo ricominciò a scorrere, lentamente.
I due sassolini azzurri non pensavano che ad una cosa: fuggire.
Fecero amicizia con un filo d’acqua che scorreva su di loro.
«Infiltrati sotto di noi, per piacere».
Finalmente, una notte umida e fredda, tac! tac!: i due sassolini caddero per terra: «Siamo liberi!».
E mentre erano sul pavimento lanciarono un’occhiata verso quella che era stata la loro prigione.
«Ooooh!». La luce che entrava da una vetrata illuminava uno splendido mosaico.
Migliaia di sassolini colorati formavano la figura di Nostro Signore.
Ma il dolce volto del Cristo aveva qualcosa di strano.
Sembrava quello di un cieco.
Ai suoi occhi mancavano le pupille! «Oh, no!». I due sassolini azzurri compresero.
Loro erano le pupille di Gesù. Chissà come brillavano, come erano ammirati, lassù