martedì, 26 Novembre 2024
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GIOIA (don Giussani)


Non si può pensare all’accaduto, non si può pensare a
Dio diventato uomo, se non avendo sull’ultimo orizzonte la
gioia; l’ultimo orizzonte, anche quando il sole segna appena
una linea e tutto il resto è pieno di nubi. Dio diventato uomo
è misericordia per l’uomo, è messaggio di salvezza, chiunque
tu sia, comunque tu sia, in qualunque stato tu sia, qualunque
futuro ti aspetti, qualunque passato greve ti pesi sulle spalle.
Non si può parlare al Signore senza un’ultima vibrazione di
gioia. Questa vibrazione di gioia rappresenta l’ultima dimenticanza di sé, è la purità più grande. Non è un obbligo
morale, è la purità dell’essere che, al tocco della parola
«Signore», riemerge.
Questo è stato per tutta la sua vita l’orizzonte del cuore
della Madonna. Una volta all’anno, nel tempo pasquale, la
Chiesa ci invita a dire: «Regina coeli, laetare, alleluia!»,
attraversando anche tutte le nostre debolezze e tutte le nostre
delusioni. Uno può essere schiacciato dalle delusioni e la
Chiesa al mattino gli fa dire: «Regina coeli, laetare, alleluia! ».