In questo tempo riportiamo più volte:”Finalmente c’è la festa!”
Viviamo questo momento di fraternità attorno a Maria!
Cantiamo la gioia di essere suoi,quella gioia che ci appartiene già dalla grazia del Battesimo!
Noi siamo fatti per Dio, siamo fatti per un destino che ci accomuna a Lui.
Lo facciamo con la Madonna, perché in Lei il nostro cuore ritrova quel ristoro di essere amati innanzitutto.
“Madre di tutte le nostre sofferenze,
Tu sei la donna ritta ai piedi dell’uomo crocifisso.
Tu sei la madre di tutti quelli che piangono
l’innocente massacrato e il prigioniero torturato.
Tu sei la nostra materna speranza
che avvolge le nostre grida e i nostri dolori.
Ave Maria, Madre di Gesù e del discepolo che ha creduto.
Tu sei la Madre degli uomini e della Chiesa,
Tu sei il crocevia della storia della Salvezza”.
(Michel Hubaut)
Questa poesia dedicata alla Madonna, è un invito a non sentirci soli nella gioia, perché il condividere la sofferenza è un aspetto ma il condividere la gioia, il sapersi amati nella felicità e consapevolezza di essere figli, assume uno sguardo nuovo al giorno che verrà.
Quando, a volte, tutto ci può apparire buio, guardiamo la Madonna, indicata anche come stelle polare, come Colei che nella notte ci guida!
In un cammino di sedute, di cadute e di corse o rincorse, l’uomo volge in avanti la sua vita.
Dostoevskij “… Non da ragazzo, credo in Cristo e Lo confesso, ma attraverso la grande fornace dei dubbi è passato il mio osanna …”
è in questa maternità di Maria che noi cantiamo “Osanna” la gioia della festa alla Madonna della Pietra, la festa di essere un popolo di Dio.
Questa assemblea che sarà numerosa in questi giorni, ci riporterà al cuore la nostra nostalgia di essere stati in festa quando eravamo più piccoli e giovani, la gioia di essere ora adulti e rivivere nei figli questa educazione all’amore della Mamma celeste.
Tutto questo è grazia, tutto questo ci fa cantare “evviva Maria”.