EDITORIALE SETTEMBRE 2021
In un’occasione di scuola di Comunità del mese di maggio, si discuteva sul tema “Fede e giovani” e si poneva l’accento sul desiderio di un incontro,
su quel desiderio che fa muovere il tutto nel cammino della fede.
La conversione non avviene a tavolino, ma parte da un incontro.Saranno poi gli educatori a camminare con te in questa strada, ma tutto parte da questo incontro o meglio dal desiderio stesso.
Dopo il primo turno della prima Comunione di quest’anno facevo una riflessione.
Ricordavo per un momento il mio catechismo e, in particolare, una domanda, direi “un desiderio” che noi rivolgevamo al parroco in occasione della prima Comunione: ”Ma poi, quando potremo fare la comunione? Spesso o ogni domenica?”.
Ora capisco l’importanza di questa domanda perché avvertivamo il desiderio di Gesù e lo manifestavamo già dal giorno dopo.Non la domenica o il giorno di festa ma il lunedì stesso, andavamo alla messa del mattino per continuare questo cammino.
In questi momenti, non riprenderei le frasi “fatte” tipo: ”Dipende dai genitori ecc..”.Ricordo bene che io, e come me, tutti i miei coetanei, la mattina andavamo presto a messa, prima di andare a scuola, facendo a gara per fare il chierichetto ecc.. NON ricordo che i miei genitori mi costringevano ad andare alla Messa domenicale , anche perché per noi, come per tanti di voi, era l’occasione per incontrarsi con gli amici.
C’era questo desiderio che poi mi ha portato ad un incontro con Cristo.
Da adulti, se viviamo un cammino di fede, comunichiamo già con la nostra stessa testimonianza l’invito al desiderio dell’incontro con Cristo.
“Il catechista è un cristiano che porta in sé la memoria di Dio, si lascia guidare dalla memoria di Dio in tutta la sua vita, e la sa risvegliare nel cuore degli altri.”(Papa Francesco)
La Comunione o la Cresima, limitata o proposta come un premio, sarà una festa di conclusione e mai una festa di un inizio nuovo.
Viviamo il dono dello Spirito Santo che ci spinge e ci solletica e per usare un passo del testo del Veni Creator che abbiamo pregato proprio il giorno del 1° turno della prima Comunione:
” O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.
Se iniziamo questo nuovo anno pastorale, senza lasciare che sia la Grazia a convertire i cuori e a cercare, invece, l’autoaffermazione di se stessi, il tutto si concluderebbe in una nuova gara verso una festa che non è più un incontro vero.
Noi, da fanciulli, ragazzi e giovani, viviamo allora questa memoria unica che ci coinvolge, perché il vero desiderio è la bellezza di essere Comunità, radunata nel nome del Padre, condivisa nel sacrificio del Figlio e sostenuta dalla Grazia dello Spirito Santo!
Il solo leggere l’articolo è già segno di un desiderio.