domenica, 8 Settembre 2024
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“Conversione, la scelta di una certezza” (editoriale agosto 2024 Fontana del villaggio)

Durante la quaresima ho letto un libro di Don Luigi Epicoco dal titolo: ”Sale, non miele”. Il bello della lettura, soprattutto quando si riportano meditazioni sulla sacra scrittura, è scoprire sempre qualcosa di nuovo.
Mi colpiva il passaggio del significato della parola “conversione”. Riporto il brano di Gesù e Nicodemo:” Egli venne di notte a Gesù e gli disse: “Maestro, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio, perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui”. Gesù gli rispose dicendo: “In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio”. Nicodemo gli disse: “Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?”. Gesù rispose: “In verità, in verità io ti dico che, se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne e quello che è nato dallo Spirito è spirito.”(Gv 3, 2-6)
Nicodemo ha paura. “Va di notte” a trovare Gesù, ha paura di essere giudicato dai suoi amici sacerdoti o farisei, paura della gente, paura di essere poi isolato dagli altri.
È diviso “dentro”. E’ un fariseo legato alla legge, alla ritualità, ma riconosce in Gesù una diversità che lo affascina.
Gesù stesso gli indica la via della conversione:” In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio”.
Questa richiesta è cruciale perchè lascia che sia lo Spirito Santo ad essere la tua guida. Nicodemo, come tanti di noi che sono legati all’idolatria della ritualità che si manifesta in tanti modi, (vedi il devozionalismo), cerca un compromesso:” Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?”
Non è una domanda “anagrafica”.Nicodemo ha capito che Gesù non gli dice che deve ritornare all’età di un bambino, ma di rinunciare alla sua visione della fede.
Qui Gesù chiede tanto, chiede tutto, chiede di rinunciare all’idolatria che ci siamo fatti di Dio, come se Dio sia risposta ad un nostro bisogno, come quelle persone che si sposano solo per coprire il vuoto di una solitudine. Invece bisogna riscoprire la certezza di una Presenza che solo nel silenzio, nella vera preghiera, Lui diventerà Verità.
La sua presenza può diventare impermeabile per ciascuno di noi. Il demonio, in questo campo, è davvero diabolico: ci dà la sensazione di essere religiosi, ci lascia tutte le pratiche cristiane, ma toglie lo Spirito”.(Don Luigi Epicoco)
Solo nel porre lo sguardo al Cristo crocifisso che muore per amore per l’uomo e che si offre come agnello sacrificale, allora riconosci di essere amato.
Nicodemo, dopo questo, da “discepolo notturno” diventerà “discepolo della luce”, quando non avrà più paura ed insieme a Giuseppe D’Arimatea prenderà il corpo di Gesù per portarlo al sepolcro. (Gv 19,38-40)
La conversione è questo passaggio dalla religiosità alla fede.