venerdì, 22 Novembre 2024
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commento FESTA DI TUTTI I SANTI – ANNO A 2020 (S.Messa prefestiva)


In questo periodo particolare del nostro cammino pastorale in cui ci siamo confrontati con noi stessi, la fede si è posta la domanda capitale sul senso della vita.
Facendo una riflessione sul cammino festivo, dalla domenica del Corpus Domini alla festa Madonna della Pietra, alle feste dell’estate e di settembre e, concludendo, alla festa di san Francesco, c’è stato un pensiero comune:
”Quest’anno è stato bello perché abbiamo goduto la festa della madonna e dei santi”.
Un pensiero molto bello perché porta con sé il desiderio di un incontro con Dio, di un incontro che puoi vivere solo nell’ascolto e nel dialogo con Dio, di un desiderio che avviene solo nel silenzio, guardando in avanti, con la speranza che è il senso del giorno. La festa porta con sé la gioia dell’amore che Dio ha verso l’umanità.
Oggi celebriamo la festa di tutti i santi, la festa in cui la chiesa ci invita a guardare oltre alla superficialità di ciò che viviamo.
Godiamo questo momento per scoprire come ogni giorno porta con sé quel nuovo che ci fa diventare comunità!
“I santi ci incoraggiano con la loro vita e la loro intercessione presso Dio e noi abbiamo bisogno gli uni degli altri per diventare santi”. ( Papa Francesco)
Questo coraggio, questa Grazia, è il dono che ci viene offerto per vivere in avanti passo dopo passo.
Come dicevo a fine estate dopo la festa della Madonna della Pietra, la festa continua perché il bello è l’inizio da cui sfocia quel fiume nuovo che ci travolge e che, come un nuovo battesimo, ci fa riscoprire di essere non solo essere figli ma anche fratelli.
Questa dimensione verticale con Dio e orizzontale poi con l’uomo, ci coinvolge in ogni nostra azione.
“La speranza è un po’ come il lievito che ti fa allargare l’anima; ci sono momenti difficili nella vita, ma con la speranza l’anima va avanti e guarda a ciò che ci aspetta”. Papa Francesco
Questa speranza nuova è la dolcezza di cui abbiamo sempre più bisogno.
Perché è importante la festa?
Perché, come ripetevo a più persone, anche se quest’anno non c’è stata la festività civile, ciò non significa che bisognerà escluderla un domani.
In questi momenti gustiamo la gioia di stare insieme.
Viviamo il gusto di una comunità in cammino se alla base c’è, innanzitutto, un rapporto.
Un dramma ha portato con sé questo periodo storico: Il dramma della solitudine.
La testimonianza dei santi nella chiesa, è stata una testimonianza, un invito a far parte da protagonisti della comunità.
Questo l’ideale della fede.
“Cosa dovrebbero fare i giovani della loro vita, oggi? Molte cose, ovviamente. Ma la cosa più audace è quella di creare comunità stabili in cui la terribile malattia della solitudine può essere curata”.
(Kurt Vonnegut)
La Grazia, dono dello Spirito Santo, ci provoca in questo continuo confronto con l’altro.
Il nostro continuo divenire comunità, è quel movimento che fa sì che la provocazione di Papa Francesco, “Una chiesa in uscita” si realizzi passo dopo passo.