venerdì, 22 Novembre 2024
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“CHISSÀ FORSE È PROPRIO VERO”…


Un erudito ateo andò da un rabbino con il proposito di fare scempio delle retrive prove che il saggio usava per
dimostrare la verità della sua fede.
L’erudito entrò nella stanza del rabbino ,che era immerso in profonda meditazione e non lo degno’ di uno sguardo,
poi gli disse:”Figlio mio i grandi della Torah,con i quali tu hai polemizzato,
hanno sciupato inutilmente le loro parole con te e tu ci hai riso sopra.
Essi non sono stati in grado di porgerti Dio ed il Suo Regno,nemmeno io ci
riesco,non sono in grado di farlo…ma.. Pensaci figlio mio, perché forse è vero.”
IL FORSE è l’ineluttabile tentazione alla quale l’uomo non può sottrarsi ,nella quale,anche rifiutando la fede,egli ne deve sperimentare irrefutabilita’
NESSUNO PUO ‘SFUGGIRE COMPLETA MENTE AL DUBBIO,MA NEMMENO ALLA FEDE.
Per il credente la fede si rende presente contro il dubbio,per l’altro attraverso il
dubbio.
Recita L.Giussani:”La suprema categoria della ragione è quella della possibilità”.
“Bisogna sottomettere la fede alla esperienza…per capirne la ragionevolezza e la sua pertinenza alle esigenze umane di vero,buono,bello,giusto.”
Perfino nella scienza non viene negata la possibilità dell’imprevisto..