martedì, 3 Dicembre 2024
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Chi mi prende?


Ero giovane, e mi sentivo forte.
Quella mattina di primavera uscii di casa e gridai: «Io sono a disposizione di chi mi vuole! Chi mi prende?».
Mi lanciai sulla strada selciata.
Ritto sul suo cocchio, con la spada in mano e seguito da mille guerrieri, passava il Re.
«Ti prendo io al mio servizio», disse fermando il corteo.
«E, in compenso, ti metterò a parte della mia potenza».
Ma io della sua potenza non sapevo che farmene.
E lo lasciai andare.
Nel pomeriggio assolato, un vecchio pensieroso mi fermò, e disse: «Ti assumo io, per i miei affari. E ti compenserò a suon di rupie sonanti».
E cominciò a snocciolarmi le sue monete d’oro.
Ma io dei suoi quattrini non sapevo che farmene.
E mi voltai dall’altra parte.
La sera arrivai nei pressi di un casolare.
Si affacciò una graziosa fanciulla e mi disse: «Ti prendo io.
E ti compenserò con il mio sorriso». Io rimasi perplesso.
Quanto dura un sorriso? Frattanto quello si spense, e la fanciulla dileguò nell’ombra.
Il sole scintillava già sulla sabbia, quando scorsi un fanciullo che, seduto sulla spiaggia, giocava con tre
conchiglie.
Al vedermi alzò la testa e sorrise, come se mi riconoscesse.
«Ti prendo io», disse. «E in cambio, non ti darò niente».
Accettai il contratto e cominciai a giocare con lui.
Alla gente che passava e chiedeva di me, rispondevo: «Non posso. Sono impegnato».
E da quel giorno mi sentii un uomo libero